La Mia Vita È Stata Una Tangenziale

Pubblicato da Blicero il 12.01.2009

Bettino Craxi

La docufiction agiografica di Craxi trasmessa in seconda serata su Canale 51 ha fatto molto discutere. C’è chi l’ha vista come un volgare tentativo di riabilitazione (per autolegittimare la propria corruzione) da parte di una classe politica che deve praticamente tutto a Bottino, e altri invece che hanno intravisto nell’operazione un volgare tentativo di riabilitazione (per autolegittimare la propria corruzione) da parte di una classe politica che deve praticamente tutto a Bottino.

Io però appartengo ad un’altra parrocchia: quella dove il termine “tangente” significa “decisionismo”, “latitanza” vuol dire “martirio in esilio” e “avviso di garanzia”  è sinonimo di “giustizia politicizzata”. Per questo non posso che dirmi soddisfatto dal panegirico a senso unico andato in onda su una rete che Craxi ha contribuito in maniera decisiva a far nascere, grazie a due decreti legge appositi e la legge Mammì. In appena 80 minuti si è venuto a sapere che Ghigno di Tacco ha creato l’Unione Europea così come oggi la conosciamo, ha convinto Reagan2 a far cadere il regime di Pinochet, ha ricevuto i ringraziamenti dello stesso dopo Sigonella, ha sconfitto il comunismo, ha fatto vincere Solidarnosc, ha risollevato l’economia italiana gettandola nel pozzo senza fondo del debito pubblico, ha denunciato, primo fra tutti, quel cancro da estirpare comunemente chiamato “Giustizia”, ha stabilito che la Costituzione non è poi così tanto intoccabile (leggi: presidenzialismo) ed infine è stato l’erede spirituale di Garibaldi e Mazzini nonchè, se il paragone non è ardito, di Gesù Cristo.

Naturalmente il golpe bianco Mani Pulite è stato appena accennato, ed è l’unica parte della docufiction volutamente senza commento – probabilmente un raffinato omaggio alla Neue Sachlichkeit del cinema tedesco degli anni ’20. Tuttavia non è andata in onda la versione completa de “La mia vita è stata una corsa”: sono state tagliate – mi auguro per ragioni di montaggio cinematografico – alcune scene fondamentali che spero di ritrovare nel director’s cut. Qui di seguito il girato che non vedremo mai in televisione.

Bottino uncut

– Cantù, collegio “De Amicis”, durante la seconda guerra mondiale. Il giovane Bettino Craxi è turbato da un sonno particolarmente inquieto. Una presenza spettrale aleggia nell’angusto dormitorio: è il Finanziamento Illecito Ai Partiti che sussurra continuamente “Benedettooo, Benedettooo, accoglimi in teee…” Dopo aver cercato vanamente di resistere alla Tentazione, il giovane statista è costretto a cedere: Il Finanziamento Illecito riesce ad insinuarsi nei suoi pantaloni alla zuava, possedendolo. L’immacolata concezione si è infine compiuta, stanotte e per sempre.

Bettino Craxi

– Ufficio di Craxi, Corso Duomo 19, in qualche momento imprecisato degli anni ’80. Bottino è attorniato da imprenditori, funzionari e uomini di partito in una scena che richiama l’ultima cena di Leonardo. E’ il famigerato rito della moltiplicazione delle mazzette e degli appalti. Funziona così: sulla scrivania dell’ufficio viene posta una banconota da 1000 lire che viene tagliuzzata con uno spadino in piccolissime parti che, come le scope in Fantasia, prendono vita e si auto-moltiplicano esponenzialmente. La formula di celebrazione è questa: “Ne prendo e ne mangio tutto, questo è il vostro sacrificio offerto in piccolo taglio per me (e, se rimane qualcosa, anche per voi)”. Quando la stanza è sommersa dalle banconote i presenti stipano le valigette di contante e innalzano il rapporto deficit/pil al 120%, in modo tale da affossare per almeno i prossimi trent’anni l’economia del paese.

– Storia della fine del tesoro di Craxi. Il documentario segue per un minuto e venti la radiosa storia di Maurizio Raggio, barista di Portofino e fidanzato della contessa Vacca Agusta. In una travolgente scena alla The Snatch lo vediamo volare dalla Sardegna alla Svizzera, chiudere i conti Northern Holding e Constellation Financier per poi approdare in Messico (dopo rimarrà in esilio da malagiustizia per alcuni anni). Una voce fuori campo chiede: “Qualcosa da dichiarare?” “Si. Fiat, Olivetti, Fininvest, Torno, gruppo Ligresti, Metropolitana Milanese e molto altro ancora!!1!”

– Piazza San Pietro, aprile 1978. Subito dopo Paolo VI, che aveva chiesto agli “uomini delle Brigate Rosse” la liberazione di Moro “senza condizioni”, è il momento dell’Angelus di Craxi, che apre alla trattativa con i terroristi direttamente dal soglio pontificio. Purtroppo la linea della fermezza non venne mai abbandonata dai comunisti che all’epoca governavano, e l’epilogo della vicenda è tragicamente noto.

– Dopo il celeberrimo discorso in Parlamento sulla corruzione nei partiti è stata tagliata la scena in cui i deputati del Pd si alzano in piedi per applaudire il coraggio politico di Bottino e provvedono a iscriverlo d’ufficio nel pantheon dei loro numi tutelari.

Bottino e Silvio

– Vita all’Hotel Raphael. Per esaltare la virilità dello statista milanese scorrono le immagini di feste potenziate da nani & ballerine e si citano in sovraimpressione alcune frasi scritte da Moana Pozzi ne “La filosofia di Moana”: “Lui, il segretario di un partito di sinistra, continuava a guardarmi pieno di interesse e dopo cena mi invitò a bere qualcosa nell’albergo dove viveva. Non facemmo l’amore come avrei voluto ma si masturbò accarezzandomi. Poi mi disse che aveva troppi pensieri per riuscire a “concentrarsi” (come quasi sempre successe in seguito). […] Il politico era un uomo spiritoso e con lui mi divertivo. Una mattina ricevette nel suo studio un cardinale mentre io ero nella stanza accanto. I miei vestiti erano sparsi dappertutto e ridevo all’idea che il cardinale si sarebbe potuto accorgere di qualcosa. Quando lui mi chiamava al telefono nel residence dove vivevo si presentava dicendomi: “Sono un ammiratore dell’Hotel…”. Credo che mi volesse bene e cercò di aiutarmi nel lavoro”. Voto: 110 e lodo.

– Afghanistan, 1988. Dopo dieci anni di invasione sovietica arriva la svolta. A fianco delle truppe afghane il Mondo Libero decide di schierare la sua arma definitiva: Bettino Craxi in versione Dr. Manhattan di Watchmen. Grazie ai suoi superpoteri psichici il Nostro sbaraglia nel giro di pochi giorni i tank sovietici e ristabilisce la pace che permetterà poi alla superpotenza americana di esportare con successo la democrazia, qualche anno dopo, in Medio Oriente.

– Italia, nei dintorni del 1994. Antonio Di Pietro, lacerato dai dubbi sull’inchiesta e sulle dimissioni, si reca in Chiesa per mondarsi dai suoi peccati. Dopo essersi confessato si apre la finestrella del confessionale: il prete è Bettino Craxi. “Ma…” “Ego me absolvo, figliolo. E adesso prova a infrangere l’immunità territoriale per prendermi, dai.”

Bettino e Bobo Craxi

– Hammamet, 2000 anni dopo la nascita di Cristo. Bottino si spegne nella sua modesta megavilla galattica. Il cielo si oscura e piange torrenti di pioggia, i fulmini saettano incontrollabili, il fuoco si sprigiona dalla terra martoriata. Fortissime scosse di terremoto squarciano a metà Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi. Il terzo giorno gli apostoli Diaco, Ferrara, Fassino, Ferrara, Capezzone e Ferrara si recano sulla lapide del Martire, che recita: “La mia vita equivale alla mia libertà provvisoria”. Lo trovano vuoto. Un soffio sacro spira nel sepolcro. La profezia si è finalmente avverata.

Ma la conosceremo solo nella prossima puntata, “La mia vita è stata una corsa in tangenziale“, prossimamente sul digitale terrestre.

(Pubblicato anche su ScaricaBile.)

  1. Almeno l’hanno messa in fascia protetta, altrimenti Pertini avrebbe sfasciato la bara a pugni e sarebbe risalito sulla Terra per far saltare i ripetitori. []
  2. Chissà cosa ne pensa la Cia. []

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Drop the Hate / Commenti (7)

#1

McLaud
Rilasciato il 13.01.09

Ah, che godibilità…mi è pure tornato in mente quando “Cuore”, alla notizia del tristo esodo di Bottino, intitolò la prima pagina: “Passerotto, non andare via”.

#2

settantasette
Rilasciato il 13.01.09

Ahahahahah!!1!
Splendido.

#3

zackbox
Rilasciato il 13.01.09

e come dimenticare l’imperdibile striscia del Vernacoliere su RUBOCOP!

#4

AzRespect
Rilasciato il 14.01.09

Cioè questo poteva trombarsi Moana e non lo ha fatto ???
Certe cose vanno oltre il concetto del giusto/sbagliato…

#5

harlot
Rilasciato il 16.01.09

Qua tutta la parte su Bottino (si capisce che è lui), tratto dal libro di Moana:

POLITICA
Un pomeriggio di dicembre del 1981 Antonella, una mia amica intrallazzona, mi telefonò tutta eccitata e mi disse: “Questa sera sono riuscita ad organizzare una cena con un politico importante, mettiti il vestito più provocante che hai… Voglio che tu lo conosca perché se vuoi fare l’attrice ti può essere molto utile… Adora le ragazze vistose”. Quella sera al ristorante mi sentivo nervosa e fuori luogo, a tavola io e Antonella eravamo le uniche donne in mezzo a dieci uomini che parlavano sempre di politica. Lui, il segretario di un partito di sinistra, continuava a guardarmi pieno di interesse e dopo cena mi invitò a bere qualcosa nell’albergo dove viveva. Non facemmo l’amore come avrei voluto ma si masturbò accarezzandomi. Poi mi disse che aveva troppi pensieri per riuscire a “concentrarsi” (come quasi sempre successe in seguito). A quell’incontro ne seguirono molti altri. Ci vedevamo nel suo albergo, in qualche ristorante di moda o a casa di una sua amica editrice. Qualche volta dormivo con lui. La mattina mandava il suo segretario personale a comprarmi dei vestiti e scarpe perché io avevo solo l’abito da sera del giorno prima e non potevo uscire dall’albergo tutta luccicante! Il politico era un uomo spiritoso e con lui mi divertivo. Una mattina ricevette nel suo studio un cardinale mentre io ero nella stanza accanto. I mei vestiti erano spasi dapperttutto e ridevo all’idea che il cardinale si sarebbe potuto accorgere di qualcosa. Quando lui mi chiamava al telefono nel residence dove vivevo si presentava dicendomi: “Sono un ammiratore dell’Hotel…”. Credo che mi volesse bene e cercò di aiutarmi nel lavoro. Mi fece fare un servizio fotografico per Playmen, poi mi presentò al direttore di Raidue che mi inserì come conduttrice, insieme a Bobby Solo, in un programma per ragazzi “Tip Tap Club”. A lui non piaceva che io desiderassi fare cinema, diceva che era un ambiente poco setrio e che avrei, dovuto puntare tutto sulla televisione. Mi chiedeva spesso come facevo a mantenermi a Roma. A me seccava dirgli che avevo degli amanti generosi e gli rispondevo che i miei genitori mi mandavano un mensile. Quando otto mesi dopo per colpa del mio carattere bizzarro smettemmo di frequentarci mi dispiacque. Infatti se all’inizio avevo pensato di trarre solo vantaggi dalla sua amicizia poi mi ero affezionata alla sua gentilezza e alle sue attenzioni.
Voto 7 e mezzo.”

#6

PAsocialista
Rilasciato il 20.01.09

…e nel 2009 c’è chi parla di economia e calcio dal Pio Albergo Trivulzio.Ormai non hanno più ritegno.

#7

harlot
Rilasciato il 21.01.09

Be’, è un posto carico di storia e bei ricordi!!11!1

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