Uno, Nessuno E Seicentomila
Pubblichiamo il testo integrale del discorso di B. susseguente alle motivazioni della condanna di David Mills, così come riportato nel verbale della Camera.
Telespettatrici e telespettatori!
Signori!
Il discorso che sto per pronunziare dinanzi a voi forse non potrà essere, a rigor di termini, classificato come un discorso parlamentare. Infatti non li ho mai saputi fare. Un discorso di siffatto genere può condurre, ma può anche non condurre, ad un voto politico. Si sappia ad ogni modo che io non cerco questo voto politico. Non lo desidero: ne ho avuti troppi. Mi serve un voto televisivo per fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco per i miei manipoli, per il digitale terrestre e soprattutto per le nomine Rai. (Applausi.)
Nella vita democratica di una Nazione non c’è nulla di peggio della Legge. Da un mio vecchio compagno e amico (e soprattutto promulgatore di un decreto che mi salvò la pelle negli anni ’80), che aveva vissuto i drammi della persecuzione giudiziaria, io ho imparato ad avere orrore della Giustizia.
Con la Giustizia tutto si logora, si disgrega e si decompone. In questo senso ho sempre pensato e penso che un minuto prima che una situazione degeneri, bisogna saper prendere una decisione, assumere una responsabilità, correre un rischio.
L’articolo 319 del Codice Penale dice:
Il pubblico ufficiale, che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni.
Il 319-ter del Codice Penale invece recita:
Se i fatti indicati negli artt. 318 e 319 c.p. sono commessi per favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena della reclusione da tre a otto anni. Se dal fatto deriva l’ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l’ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all’ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni.
Domando formalmente se in questa Camera, o fuori di questa Camera, c’è qualcuno che si voglia valere dell’articolo 319 e 319-ter. (Vivissimi prolungati applausi. Moltissimi deputati sorgono in piedi. Grida di: “viva Berlusconi!” Applausi anche dalle tribune.)
Bene, in ogni caso non potrebbe farlo, visto che sono protetto dal Lodo Alfano, fortemente voluto dal 231% della popolazione italiana. Il mio discorso sarà quindi chiarissimo e tale da determinare una chiarificazione assoluta.
C’è un vero e proprio pericolo di moralizzazione della vita pubblica che deve essere affrontato con serietà, rigore e leggi ad personam, senza infingimenti, ipocrisie, ingiustizie, processi regolari e grida spagnolesche. E’ tornato alla ribalta, in modo devastante, il problema del contrasto alla corruzione in atti giudiziari, o meglio alla corruzione di un avvocato inglese che ha agito certamente da falso testimone, da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse1, dall’altro per perseguire il proprio ingente vantaggio economico – 600mila dollari in hedge fund.
Ebbene, in quest’Aula e di fronte alla Nazione, io penso che si debba usare un linguaggio improntato alla massima franchezza.
(Foto: Deviantart)
Bisogna innanzitutto dire la verità delle cose e non nascondersi dietro nobili e altisonanti parole di circostanza che molto spesso, e in certi casi, hanno tutto il sapore della Verità e che quindi non fanno per niente audience. Si è diffusa nel Paese, nella vita delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni, una rete di Tribunali e di Giudici, grandi e piccoli, che segnalano uno stato di crescente degrado della vita pubblica. Uno stato di cose che suscita la più viva indignazione, legittimando un vero e proprio allarme delinquenziale e ponendo l’urgenza di una rete di contrasto che riesca ad operare con rapidità e con efficacia. I casi sono della più diversa natura: spesso confinano con perquisizioni e sequestri di documenti societari; talvolta si presentano con caratteri particolarmente odiosi di moralità, socialità e rogatorie internazionali.
Purtroppo, a causa della Costituzione, è difficile individuare, prevenire, tagliare aree infette, sia per la impossibilità oggettiva di un controllo adeguato, sia, talvolta, per l’esistenza ed il prevalere di logiche montesquieuane. E così, all’ombra di falsificazione di bilanci, frodi ed evasioni fiscali, compravendite in nero e occupazione abusiva dell’etere, fioriscono e si intrecciano casi di corruzione giudiziaria, alla Guardia di Finanza, a politici e a testimoni, che come tali vanno definiti, trattati, provati, resi impunibili e mandati in prescrizione.
Tuttavia, se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale, allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale. Non credo che ci sia nessuno in quest’Aula, responsabile politico di organizzazioni importanti, che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi le mie televisioni e i miei giornali si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro, demonizzatore e giustizialista. (Vivissimi, reiterati e prolungati applausi.)
Nessuno mi ha negato fino ad oggi queste quattro qualità: una discreta intelligenza, molto coraggio, vita eterna e un sovrano disprezzo della vile Magistratura. (Vivissimi, prolungati applausi.) E quindi, prima che lo facciano altri (e comunque non possono farlo), sono io, o Signori, che levo in quest’Aula l’accusa contro me stesso: dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi. Molte voci: “Tutti con voi! Tutti con voi!”)
Se l’illegalità dilagante, la corruzione sterminata e il sommo disprezzo delle regole sono il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dalla discesa in campo sino ad oggi. (Urla di entusiasmo, l’On. Bondi sviene.)
Da questi giudici non mi farò processare. Hanno negato alla difesa tutti i testimoni a discarico, ammettendo invece tutti quelli del pm; hanno accelerato i tempi del processo (si era in piena campagna elettorale); hanno accettato inopinatamente i nuovi improponibili termini di prescrizione. Tutto ciò ha fatto insospettire i nostri avvocati-deputati che alla fine sono venuti a sapere che i giudici erano e sono attivissimi militanti della sinistra estrema e che come tali hanno partecipato a tutte le manifestazioni di contrasto nei confronti del mio governo.
Del resto, questo è solo l’ultimo dei processi che mi sono stati cuciti addosso. In totale più di 100 procedimenti, più di 900 magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 587 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza, 2560 udienze in 14 anni, più di 180 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti. Dei record davvero impressionanti, di assoluto livello non mondiale ma universale, dei record di tutto il sistema solare e persino per l’edizione serale di Rete4.
Sì, è vero: dicono che la legge sia uguale per tutti. Ma per me la legge è più uguale che per gli altri perché mi ha votato la maggioranza degli italiani. Pertanto da questi giudici non mi sono fatto processare e non lo farò. Mai! (Vivissimi applausi.)
(Immagine: Flickr)
Se delle accuse più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il berlusconismo non è stato che corruzione e bilanci falsificati, e non invece una passione superba dell’Italia Che Ama, a me la colpa! (Applausi.) Se il berlusconismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!
Vinceremo anche questa volta, perché non siamo coglioni. (Vivissimi, prolungati e reiterati applausi. Grida ripetute di: “Dvce! Dvce! Dvce!”. Gli onorevoli ministri e moltissimi deputati si congratulano con l’onorevole Presidente del Consiglio. La seduta è sospesa.)
(Foto: Flickr)
- O, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data. [↩]
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Drop the Hate / Commenti (6)
#2
#4
ciasky
sì, divertente, bravi…ma quando finirà sto periodo?…inizio a non divertirmi più…vogliamo parlare di Noemi?
#5
McLaud
…e ora, sono proprio curioso di vedere come non si farà processare!
Maledetta corte costituzionale di sinistra (op. rigorosamente cit.)!
#6
Elogio dell’Impunito « Exnovo
[…] da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse1, dall’altro per perseguire il proprio ingente vantaggio economico – 600mila dollari in hedge […]
#1
Tooby
Semplicemente impagabile (ma non incorruttibile :-) ).