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(Immagine via Bad Drawings) Nei mesi scorsi, in uno dei tentativi di spin più patetici e meno riusciti della storia, il Governo delle larghe intese ha ripetutamente cercato di convincerci che la Fine Della Crisi & Il Ritorno Alla Crescita™ erano vicini. Il 6 agosto 2013 Enrico Letta dichiarava raggiante che I segnali ci sono tutti e indicano che siamo a un passo dal possibile. A un passo, cioè, dall'inversione di rotta e dall'uscita dalla crisi più drammatica e buia che le attuali generazioni abbiano mai vissuto. Il Ministro ... Leggi tutto
Di Anna Feigenbaum, pubblicato su openDemocracy (traduzione mia) Il lacrimogeno si è evoluto da arma chimica di guerra a «legittima» tecnologia di controllo della protesta. E mentre le vittime vengono continuamente addebitate agli “abusi” dello strumento da parte di polizia e forze di sicurezza, la storia dimostra come i lacrimogeni siano un’arma estremamente pericolosa – un’arma legata da molto tempo alle logiche comunicative di governi e aziende. + + + Nell’agosto del 2012, diciotto mesi dopo l’inizio delle proteste nel Bahrain, l’associazione Physicians for Human Rights ha pubblicato ... Leggi tutto
Siamo ombre, figure inafferrabili, trasparenti - sagome che puoi incontrare per strada, sui marciapiedi, nei supermercati, a volte persino nei cubicoli degli uffici. Facce indistinte e anonime. Facce che suscitano una strana sensazione, un opprimente déjà vu. Una colpa quasi atavica. Fastidio. Disgusto, in fondo. Dov'è che le avevate già viste, queste facce? Dietro al bancone a spillare birra, forse. (Che espressione torva avevamo). Sotto un casco con in mano quattro pizze gelate, oppure sotto un cappellino delle consegne. (Non sembravamo per nulla contenti). Davanti allo schermo ... Leggi tutto
«Glielo avevo detto che sarei tornato.» Il 14 settembre 1989 Joseph Wesbecker, chiamato “Rocky” dai colleghi, parcheggia la sua macchina di fronte all’ingresso della Standard Gravure, tipografia degli anni ’20 a Louisville, Kentucky. Alle 8.30 di mattina, Wesbecker entra nell’azienda armato di un AK-47 di fabbricazione cinese, una SIG Sauer P226 da 9mm e una sacca contenente due MAC-11, una Smith & Wesson calibro 38, una baionetta e centinaia di munizioni. Una volta dentro la ditta, Wesbecker spara a vista su colleghi e capireparto, con spietatezza e ... Leggi tutto
«Far West a Gela». «Follia a Gela, spara dal balcone ai passanti: ucciso dalla polizia». «Notte di follia a Gela». «La notte di follia di un disoccupato di Gela». Questi sono alcuni dei titoli usati dai giornali per descrivere quanto successo il 22 dicembre a Gela, Caltanissetta. Secondo la ricostruzione di Repubblica, quella notte un 42enne gelese – «di fatto disoccupato» che «lavorava saltuariamente come bracciante agricolo sparando contro chiunque si trovasse a passare nella zona»: Contrada Scavone la notte scorsa si è traformata in una ... Leggi tutto
È iniziato tutto la sera del 6 dicembre di quattro anni fa. Alexandros Grigoropoulos, 15 anni, si trova ad Exarchia con alcuni amici. Una volante passa davanti a loro, forse vola qualche parola di troppo, forse non succede nulla di particolare. L'agente speciale Epaminondas Korkoneas e il suo collega si allontanano, parcheggiano e scendono dall'auto con le pistole in mano. Si avvicinano al gruppo di ragazzini e cominciano a provocare: «Forza stronzetti, frocetti, fatevi sotto». Le braccia di Korkoneas si distendono per prendere la mira. ... Leggi tutto
Eccoci, Professoressa Fornero. Ministro Fornero, a rapporto. Dott.ssa Fornero, iniziamo. Le origini working class della Fornero. Fornero e l'aspra scalata sociale. Fornero e la scalata sociale ancora possibile, negli anni del miracolo. Fornero e quel lontanissimo 1965. Fornero, allieva di III B all'istituto tecnico Luigi Einaudi, su La Stampa. Fornero, «studentessa brillante» ma «non sgobbona». Fornero, «la prima della classe» nonostante «si limiti a studiare tre ore al giorno e mai di sera». La 17enne Fornero, «costretta a coricarsi molto presto in vista di una sveglia ... Leggi tutto
Sono più o meno le stesse immagini, e ci seguono ovunque - in televisione, online, in stazione, sul treno, in aereo, mentre siamo appollaiati sulla tazza del cesso. È un torrente di teste sfondate dai manganelli, lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo, maschere antigas, molotov, brutalità della polizia, sassaiole, camionette incendiate, volute di fumo sprigionate da banche e fast-food in fiamme, Parlamenti assediati. È un fiume di austerità, miseria, sopraffazione, macelleria sociale e disperazione. Ed è bellissimo. Da un paio d'anni, infatti, passo le mie notti a ... Leggi tutto