Tag / going postal

Questa mattina, al risveglio da sogni inquieti, mi sono trovato trasformato in un enorme "Buongiorno" di Gramellini. Ero sdraiato nel letto sulla schiena molliccia come una ricotta andata a male, e bastava che alzassi un po' la testa per vedermi il ventre convesso, bianchiccio, gonfio di lardo; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Avevo un completo di bassa sartoria, portavo degli occhiali da dipendente 50enne de La Stampa e davanti agli occhi mi si agitavano ... Leggi tutto

Una settimana dopo la strage di Newtown, Wayne La Pierre (vice presidente della National Rifle Association) aveva già capito cosa avesse spinto il ventenne Adam Lanza a falcidiare con un fucile Bushmaster 20 bambini, la madre, 6 adulti e se stesso. Le sue mirabolanti scoperte furono esposte in un’affollata e attesissima conferenza stampa. Ed ecco un’altra piccola, scomoda verità che i media cercano di nascondere in tutti i modi. Purtroppo, in questo paese esiste un’industria-ombra disumana, corrotta e corruttrice che vende e rivolge la violenza contro ... Leggi tutto

«Glielo avevo detto che sarei tornato.» Il 14 settembre 1989 Joseph Wesbecker, chiamato “Rocky” dai colleghi, parcheggia la sua macchina di fronte all’ingresso della Standard Gravure, tipografia degli anni ’20 a Louisville, Kentucky. Alle 8.30 di mattina, Wesbecker entra nell’azienda armato di un AK-47 di fabbricazione cinese, una SIG Sauer P226 da 9mm e una sacca contenente due MAC-11, una Smith & Wesson calibro 38, una baionetta e centinaia di munizioni. Una volta dentro la ditta, Wesbecker spara a vista su colleghi e capireparto, con spietatezza e ... Leggi tutto

«Far West a Gela». «Follia a Gela, spara dal balcone ai passanti: ucciso dalla polizia». «Notte di follia a Gela». «La notte di follia di un disoccupato di Gela». Questi sono alcuni dei titoli usati dai giornali per descrivere quanto successo il 22 dicembre a Gela, Caltanissetta. Secondo la ricostruzione di Repubblica, quella notte un 42enne gelese – «di fatto disoccupato» che «lavorava saltuariamente come bracciante agricolo sparando contro chiunque si trovasse a passare nella zona»: Contrada Scavone la notte scorsa si è traformata in una ... Leggi tutto

(Immagine: Tonus.) Certo, il gesto è stato un po' estremo, il gesto di un folle. Ma non bisogna sottovalutarlo. Potrebbe (o lo è già) diventare espressione di un'Italia sofferente, di un'Italia in crisi, di un'Italia bisognosa di ritrovare i propri valori e radici. Quindi, perfavore, evitiamo di mettere di mezzo il razzismo quando ci sono delle patologie da TSO. Che poi, diciamocelo, il tizio ha fatto benissimo a suicidarsi: in tribunale gli avrebbero fatto passare una trafila da fare impallidire Torquemada. Siete stati a Firenze ultimamente? No? ... Leggi tutto