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Egregia redazione de “La Repubblica”, chi vi scrive è un neolaureato in lingue e letterature straniere. Ho letto questo articolo ("Ruby and Berlusconi, 'My nights in Arcore'", traduzione inglese di un pezzo d'inchiesta di D'Avanzo e Colaprico) apparso sul vostro sito e non ho potuto fare a meno di notare “qualche” errore che vorrei condividere con voi. Iniziamo subito bene: At Milan Police Headquarters, in the large "Photographical Identification" room, is just Ruby R., Moroccan. To say "just" is an error, because Ruby is very beautiful and it ... Leggi tutto
Schopenhauer definiva i giornalisti come "cattivi scrittori" che vivono "unicamente della stoltezza del pubblico", ma non ha potuto avere a che fare con il giornalismo politico italiano: chiacchericcio di corridoio rigorosamente senza fonti, retroscena carpiti tra una mensa parlamentare ed un'altra (o forse no? intanto la notizia è già pubblicata), note politiche paludate e comprensibili quanto un film sudcoreano in lingua orginale montato al contrario, mezze voci, autosmentite, semi-conferme, cene apparecchiate ai ras di partito e le interviste di Aldo Cazzullo a Veltroni. All'estero tutto ... Leggi tutto
Quando ho letto dell'attentato a Belpietro ho avuto un'enorme paura, lo ammetto. Non sono riuscito ad addormentarmi, quella notte. Scorrevano in testa immagini wagneriano-apocalittiche, molotov nelle redazioni dei giornali, folle silenziose asseragliate per le strade d'Italia, masse mascherate dal direttore di Libero che non chiedevano altro che un passo indietro, un ritorno alla civiltà, un abbassamento dei toni. Per calmarmi ho avuto bisogno di allestire un laboratorio di metanfetamina; e di molto masturbazione insieme a Tyra Moore. Poi ho realizzato che l'attentato, dopotutto, era fallito ... Leggi tutto
Gaza. Una sorta di versione moderna del concetto di "splendore del supplizio" di Michel Foucault, dove vivere è un'esperienza estrema e imprevedibile, una terra martoriata dove tutto è già successo e tutto può ancora succedere. Lina è una ragazza di 21 anni nata in Kuwait e tornata in Palestina insieme alla sua famiglia nel 1995. Studia letteratura inglese all'università islamica di Gaza, ascolta gli Outlandish (un gruppo danese di hip-hop impegnato formato da immigrati) e i Coldplay, disegna, scrive poesie e si informa tramite BBC, Haaretz, ... Leggi tutto
Mentana è morto, evviva Mentana, Mentana è tornato, evviva Mentana. Da quando ha assunto la direzione del Tg de La7 Chicco è diventato il Nuovo Paladino della Libera Informazione Non-Raiset, perché, a differenza dei cinegiornali dell'Ur-Berlusconismo in fase aggressivo-decadence, Mentana le notizie LE DÀ ed ha pure trasmesso integralmente il comizio di Fini a Mirabello, cosa che NESSUN ALTRO HA FATTO, perché NON POTEVA. In più, cosa fondamentale per un programma che non mostra conduttori che vorrebbero abusare sessualmente di soubrette e troie varie, FA ASCOLTI ... Leggi tutto
La storia dei bambini in spiaggia che aggrediscono e insultano un venditore ambulante bengalese è il solito ignobile episodio che testimonia quanto il razzismo sia ormai sempre più radicato nel dna degli italiani, specie quelli più giovani - nonché della futura probabilità di avere Borghezio come Ministro dell'Immigrazione e dei Konzentrationslager. Ma c'è plot twist interessante: oltre ai genitori divertiti e ai bagnanti inconsapevoli, c'era anche "una cronista dell'Ansa". Ora, che faceva la cronista? Anche lei stava ferma a guardare? Chiamava in redazione? Mandava un ... Leggi tutto
Di Ernesto Pigiromano Panebattista dell'Ostellino Mentre i soliti tribuni della plebe onorano il 25 Aprile dovremmo chiederci perché questa giornata sia stata spesso faticosamente festeggiata e abbia diviso gli italiani piuttosto che unirli. Se vogliamo che la data diventi davvero federale (anche in senso fiscale), dovremmo parlarne con franchezza, senza infingimenti retorici, usando un linguaggio comprensibile per il lettore medio del Giornale. In primo luogo il 25 Aprile segna la fine di una guerra civile, vale a dire la conclusione di una vicenda in cui parole come ... Leggi tutto
Mentre sulla blogosfera italiana c'è stato l'ennesimo, appassionante dibattito sui blog ("i blog sono morti!", "no, sono vivi! ma non ti ci paghi l'affitto", "sono solo un passatempo!", "ehi, il mondo là fuori non si accorge di noi!"), un post del giornalista/scrittore Mark Ames pubblicato su exiledonline.com veniva ripreso da alcune televisioni indiane e scatenava una serie di rivolte che hanno portato all'arresto di 185 persone. E questa volta non è servito un ghigno idiota sopra una maglietta con le vignette su Maometto davanti alle ... Leggi tutto