Santa Inquisizione Popolare: Andrea Scanzi

Pubblicato da Blicero il 30.10.2012

La sezione giudiziaria della Santa Inquisizione Popolare contro L’Indecenza Letteraria (SIPOPIL) si è riunita in data 30/10/2012 per giudicare lo SCANZI Andrea, imputato per aver continuativamente intrattenuto, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, «una carriera pluriennale nel giornalismo, iniziata nell’anno 1997» (cfr. verbale di sommarie dichiarazioni rese in data 22.09.2012) nonché per aver inondato le librerie nazionali per ben volte 2 (DUE) con un saggio dal titolo Ve lo do io Beppe Grillo.

I capi d’accusa sono i seguenti: chiomismo capzioso (art. 88 c.p. LPR), citazionismo doloso (art. 33-sexies c.p. LPR), frode fuffologica (art. 20 c.p. LPR), falsificazione, soppressione e alterazione dell’arte satirica (art. 612-ter c.p. LPR), atti di libidine nei confronti della Metafora con l’aggravante dei futili motivi (art. 273 c.p. LPR), dissimulazione di una parzialità imparziale con pretese di superiorità (art. 4, d.lgs n. 11 del 1933, “Testo Unico Leggi di Pubblica Salvaguardia Della Buona Creanza Letteraria“), incesto egotico a fine di auto-incensamento (art. 11 c.p. LPR) e tuttologismo galoppante (art. 92 c.p. LPR).

RITENUTO IN FATTOIDE, CONSIDERATO IN OBLIQUO

1. Nella valutazione della causa in esame, questa Corte ritiene imperativo sciogliere una questione preliminare: si può parlare di «persecuzione inquisitoria», come ha lamentato la Difesa? La risposta, naturalmente, è positiva. Ma è pienamente giustificata, a partire dalle biografie fornite dallo stesso imputato. Il Pubblico Ministero ha correttamente rilevato come «una patetica patina di saccente auto-ironia postmoderna vomitata fuori tempo massimo dai peggiori anni ’90» miri maldestramente ad occultare la massiccia lesività delle opere dello SCANZI. È sufficiente riportare di seguito due esempi tratti dal sito personale dell’imputato e dal profilo su Il Fatto Quotidiano. Recita il primo (grassetto della Corte):

Sono nato ad Arezzo il 6 maggio 1974. Mi sono laureato in Lettere, tesi sui cantautori della prima generazione. Era il 2000. Faccio il giornalista dal 1997, ho cominciato nel Mucchio Selvaggio. Negli anni ho scritto per Il Manifesto, Il Riformista, L’Espresso, Rigore, MicroMega, Tennis Magazine, etc. Dal 2005 al 2011 ho firmato su La Stampa. Da settembre sono definitivamente passato al Fatto Quotidiano. Ho vinto qualche premio: Sporterme 2003, Coni 2005, Durruti 2010. Mi occupo di quasi tutto, e pare sia un difetto: cultura e spettacoli, sport, politica, costume, sociale, enogastronomia e (ove possibile) origami e sadomaso.

Il secondo, invece, è un “incesto egotico a fine di auto-incensamento” ancora più esplicito:

Giornalista, scrittore, autore  teatrale, sommelier. Eversivo,  urticante,  criminoso. […] Scrivo di tutto, perché sono figo. […] Amo Rosario Dawson, le mie labrador e Walt Kowalski. Non amo i sepolcri imbiancati, Andreas Seppi e le infradito.

2. La vastità delle notizie di reato e delle prove a carico dello SCANZI impone una rigorosa selezione del materiale probatorio. Ciò nonostante, emergono ictu oculi una panoplia di offese al patrimonio satirico-letterario, per lo più commesse in maniera seriale, se non compulsiva. Segnatamente, si tratta dei delitti rubricati come “atti di libidine nei confronti della Metafora con l’aggravante dei futili motivi” et  “frode fuffologica”.

Il perito d’ufficio, Prof. San. Dott. I. Calvino, ha individuato una massa critica di sintomi che attestano, oltre ogni ragionevole dubbio, l’insorgenza conclamata di quella patologia che in gergo scientifico viene denominata «sindrome dell’antilingua», ossia «l’italiano di chi non sa dire “ho fatto” ma deve dire “ho effettuato”» e che non farebbe altro che esaltare «la mancanza di un vero rapporto con la vita». In definitiva, ci troveremmo di fronte ad un caso di «odio per se stessi». Il lungo preambolo del saggio Te lo do io Beppe Grillo è ricolmo di siffatte sintomatologie1:

Ora, il parere del simpatico Riotta può definirsi rilevante come quello di Borghezio sugli endecasillabi faleci di Catullo.

Di solito Grillo odia le interviste come Capezzone la coerenza.

Ogni volta che si deve “spiegare il fenomeno grillino”, in TV vengono chiamati i Buttiglione e le Bindi. È come chiedere alla Binetti di raccontare un porno.

Calabresi è così: per lui ogni cosa è illuminata. Se gli chiedete di Goebbels, come minimo vi risponde che senza di lui non conosceremmo la favola di Anna Frank (era un diario e tutt’altro che una favola, ma l’Era della Sobrietà Ottimista esige talvolta forzature storiche).

Dire che Renzi è il futuro della sinistra è come sostenere che Little Tony è il futuro del rock.

3. Come confessato dallo stesso imputato, lo SCANZI partecipa sovente a trasmissioni televisive. Recentemente, lo SCANZI si è prodotto in una fugace – ma oltremodo pregnante, ai fini di questo procedimento – apparizione nell’ambito dell’invero irrilevante programma «Se stasera sono qui», andato in onda sull’emittente La7. L’argomento dell’indignata orazione: la trilogia delle Cinquanta Sfumature.

Orbene, il reperto probatorio configura appieno la fattispecie del “tuttologismo galoppante”. Secondo la dottrina più autorevole, per “tuttologismo galoppante” s’intende quell’odioso crimine per cui «le parole sono in libertà, qualunque tuttologia è cazzata e qualunque problema è un falso problema. La ratio dell’art. 92 c.p. LPR va dunque ricostruita nell’ammettere candidamente che si parla di cazzate non sporadicamente, ma che sempre si parla soltanto di parole, cioè di cazzate. Senza che si offenda il fallo, beninteso.»

Nel documento audiovisivo presente agli atti, infatti, possiamo malauguratamente apprezzare il tentativo dello SCANZI di fondere nella sua figura la fredda ossessione del TRAVAGLIO Marco per i procedimenti giudiziari, l’applicazione di tecniche cripto-scandalizzato-giustizialiste all'”attualità culturale” ed infine la secca e inquietante gestualità del LUCARELLI Carlo. Questa Corte non può che far sue le parole del teste dell’Accusa, Dott. Mit. Sergio Saviane, che ha bollato una simile performance come «un Lucarelli (con capigliatura hip e abbigliamento giovanilista) che enumera i crimini di guerra dei Righeira mentre giuoca a “Un, due, tre stella” con Beniamino Placido e un ordinovista veronese imputato per la strage di Piazza della Loggia».

4. Lo SCANZI scrive indistintamente di vino, cani, Carlo Petrini, Giorgio Stracquadanio, politica, freaks, Moccia, Fabio Volo, Andrea Scanzi, Olgettine, sé stesso, kulturkampf, giornalisti “asserviti”, Luigi Amicone, tennis, Romanzo Criminale, serie tv, ecc, ecc. La Difesa dell’imputato, francamente con scarsa sensibilità per il Diritto e il Buon Senso, ha cercato di far ricadere tale frenesia pubblicista nel concetto di «duttilità unita alla nobile pratica del “Mamma, Guarda Quanto Sono Bravo Senza Usare Le Mani». Questa Corte non può che rigettare recisamente una simile pretesa attorea.

Per capire la spiccata propensione dell’imputato alla delinquenza giornalistico-aggettivista, basta ricordare un articolo sul noto mensile MicroMega in cui lo SCANZI, recando grave danno al panorama satirico italiano (in particolare) e globale (in generale), analizzava in quasi 10mila battute la schizofrenica messaggistica istantanea di Sara Tommasi. Tale testo, ad insindacabile giudizio dell’Estensore, rientra appieno nel delitto di «chiomismo capzioso». Ora, la Suprema Corte (sent. 2819/2002, estensore L. Bianciardi) ha scisso in due parti distinte la fattispecie di reato. Da un lato, si ha «lo scimmiottamento ironicoma-anche-no delle capigliature metrosexual di untuosi calciatori»; dall’altro, «da tale chiomatura derivano sia un preteso senso di auto-importanza, sia la sensazione di aver trovato un posto nel mondo. E il posto, ovviamente, è un posto importante: quello del Non Proprio Scrittore (Ma Quasi, Ci Sto Arrivando) Anticonformista, Vagamente Intellettualoide, Ma Vicino Alla Gente Perché Si Occupa Di Argomenti “Di Pancia”».

5. Con enorme sicumera – tipica tra l’altro del contegno medio dell’imputato – lo SCANZI ebbe a vergare le seguenti aberrazioni nel già citato saggio Ve lo do io Beppe Grillo:

Chi deve analizzare Grillo non ha gli strumenti per farlo. Non sa minimamente di cosa parla. Sembra di vedere i vecchi patriarchi americani alle prese con l’avvento di Elvis o della beat generation. Puoi bruciare i libri proibiti o spezzare i vinili peccaminosi quanto vuoi: la rivoluzione arriverà comunque. E meno sei preparato, più ti travolgerà.

E ancora:

Nel libro troverete molte critiche a Beppe Grillo. Non era un’agiografia quattro anni fa, non lo è adesso. Credevo, e credo tuttora, che siano più gli aspetti positivi che non quelli negativi. Mai nascosto. Alle amministrative del 2011 l’ho votato. Le zone d’ombra, però, ci sono.

Pochi dubbi anche qui: ci troviamo di fronte ad una palese “dissimulazione di una parzialità imparziale con pretese di superiorità”. Sebbene il delitto non sia stato delimitato a dovere dal legislatore, la giurisprudenza di legittimità ha progressivamente integrato negli anni la struttura del crimine. Ai fini di questo procedimento, dunque, è doveroso citare un passo di capitale importanza contenuto nella sentenza c.d. “Amerigo Ormea + 4” (1963), emessa dal Prof. San. (all’epoca giudice) I. Calvino. Il reato, ordunque, si verifica ogni qual volta il reo si butti

nella direzione d’un possibilismo tanto agile da permettergli di vedere con gli occhi stessi dell’avversario le cose che dianzi l’avevano sdegnato, per poi ritornare a sperimentare con più freddezza le ragioni della sua critica e tentare un giudizio finalmente sereno. Qui agisce in lui – più che uno spirito di tolleranza e adesione verso il prossimo – il bisogno di sentirsi superiore, capace di pensare tutto il pensabile, anche i pensieri degli avversari, capace di comporre la sintesi, di scorgere dovunque i disegni della Storia, come dovrebb’essere prerogativa del vero spirito liberale.

6. A seguito di una motivazione così dettagliata, questo Santo Tribunale non può che ritenere lo SCANZI orrendamente responsabile di tutti i capi d’imputazione formulati nei suoi confronti, evidenziandone altresì l’elevatissima tossicità mediatica e culturale, pericolosamente in espansione, e dunque da stroncare senza alcuna pietà. Considerata la naturale tendenza al delitto dimostrata dallo SCANZI, i precedenti giornalistici, l’assenza di un singolo segnale di ravvedimento e il nuovo taglio di capelli, le aggravanti sono da ritenersi totalmente prevalenti sulle attenuanti.

P.Q.M.

Il SIPOPIL dichiara l’imputato SCANZI Andrea colpevole dei reati lui ascritti e determina la pena in: ERGASTOLO di lettura accurata, e in lingua originale, dell’opera completa di Eduard Limonov; anni SESSANTA di apprendimento a memoria del saggio Armi, acciaio e malattieBreve storia degli ultimi tredicimila anni di Jared Diamond; anni VENTICINQUE di ascolto forzato degli LP del gruppo australiano Tame Impala, con il relativo obbligo di cessare immantinente ogni tipo di intellettualismo cialtron-popolare sui cantautori italiani; anni DODICI di visione parossistica della mini-serie satirica Brass Eye di Chris Morris. 

Il SIPOPIL ordina alla polizia giudiziaria di tradurre lo SCANZI Andrea nella casa circondariale di massima sicurezza “Guido Morselli”, ove sarà costretto a:

– terminare quella cazzo di cedrata guatemalteca che ha ammorbato per anni gli incipit dei suoi scritti;

– scegliere, una volta per tutte, una capigliatura che non sia contemplata dallo Statuto della Corte Penale Internazionale;

– infine, utilizzare LiquidFeedback per governare un Paese di più di 60 milioni di abitanti facendogli fare default controllato e provocandone l’uscita dall’Eurozona.

+ + +

(“Santa Inquisizione Popolare” è la sezione de La Privata Repubblica che si occupa di portare giustizia nel mondo delle Lettere e della Satira assicurando alla sbarra i colpevoli dei più odiosi crimini giornalistico-letterari.)

  1. Su esplicita richiesta del Prof. Calvino, questo Tribunale ritiene opportuno inserire nella sentenza solo alcuni stralci, onde evitare pericolosi sbriciolamenti delle sacche scrotali e lancinanti dolori intestinali. []

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Drop the Hate / Commenti (11)

#1

Swarzy
Rilasciato il 30.10.12

Mioddio quanto adoro il conservatorismo letterario, La disillusione di chi ha letto solo roba buona.
Stima imperitura.

#2

la Volpe
Rilasciato il 30.10.12

yeah

#3

John Blacksad
Rilasciato il 31.10.12

In genere sono d’accordo con te e il Sipopil, ma questa volta non del tutto.
Andrea Scanzi è un personaggio abbastanza criticabile,
ma le sue definizioni di renzi e, sopratutto, di mario calabresi
sono molto azzeccate.
Grazie per avermele fatte scoprire, perchè non le conoscevo:
ho di meglio da leggere e poco tempo per farlo

“Calabresi è così: per lui ogni cosa è illuminata.
Se gli chiedete di Goebbels, come minimo vi risponde che senza di lui non conosceremmo la favola di Anna Frank (era un diario e tutt’altro che una favola, ma l’Era della Sobrietà Ottimista esige talvolta forzature storiche).”
Ditemi se non è lui.
Anche perchè, volendo, si possono dire cose ben più dure su di lui:
Scanzi ci è andato abbastanza leggero.

A questo punto però, per par condicio, il Sipopil deve mettere sotto processo
la grottesca nemesi di Scanzi, con cui ebbe una lunga flame war al Mucchio:
il Sommo Paranoico Massimo Del Papa,
che riesce a passare da invettive virtuali e cartacee sull’Italia,Indymedia, il terrorismo,
e la provincia di Fermo caput malorum mundi a libri su Renato Zero
Battisti (Lucio, non Cesare!) e il dottor House senza apparentemente battere ciglio,
e che detesta il Fatto Quotidiano* perchè, anche se non lo ammetterà mai,
gli fà concorrenza, razzolando nello stessa aia sbroccato-legalista.
A questo proposito qualche anno fà risi tantissimo leggendo un numero del Mucchio**
che devo avere ancora da qualche parte in cui in buona sostanza Max Stefani*** e Del Papa
inveivano contro Grillo (Del Papa lo chiamava all’epoca il Chavez del Tigullio),
in sostanza perchè gli rubava il mestiere, essendosi in qualche modo appropriato del
“duro e faticoso lavoro di anni di controinformazione” usando tutti questi argomenti solo
per diventare famoso, mentre loro non erano mai diventati importanti o seguiti dalla gente
(sintesi a memoria, se servisse mando al Sipopil una scansione appena la trovo)

Un lato positivo comunque c’è in Del Papa:
il suo disgusto per la Fornero ora, e per Saviano prima (gli và dato atto di essere stato
tra i primi a demolirlo, quando la maggioranza era ancora in adorazione)

due buoni spunti per capire la diversa genialità di quest’uomo due buoni spunti
http://www.carmillaonline.com/archives/2007/05/002252.html
http://massimodelpapa.blogspot.it/2012/02/misteri-dolorosi-estratto-3.html
due veloci note al secondo articolo:
-Toni Negri non era tra gli ispiratori del collettivo che fondò il Leoncavallo,
non ci ha manco mai messo piede
-“Particolare curioso, sulla Simca 1000 rossa dei genitori di Fausto Tinelli,
spicca un adesivo con lo stemma della città di Fermo” è proprio un vizio….

*fermo restando che, per altri buoni motivi, Grillo e il Fatto mi stanno parecchio sul culo
**poco dopo ho smesso di leggerlo
***di recente, a quel che ho capito, c’è stata una violenta rottura dei rapporti fra i due

#4

John Blacksad
Rilasciato il 31.10.12

Scusate la ripetizione di “due buoni spunti”

#5

F. Merlo
Rilasciato il 31.10.12

Primo!

#6

McLaud
Rilasciato il 03.11.12

Alla lista degli esecrabili crimini commessi aggiungerei l’ “apologia colposa di Facci” (la colpa in questo reato è l’unico stato soggettivo concepibile, mentre la configurabilità del dolo è stata suggerita solo a livello accademico e puramente speculativo, non senza, comunque, che all’ipotesi seguisse l’interrogativo retorico: “Chi può voler davvero difendere/esaltare Facci?”; cfr. Z. Mazinga, Reati abominevoli, Ouagadougou, 2009, p. 32 ss.).

Tempo fa, mi è capitato di vedere su La7 un confronto tra i due in cui Scanzi riusciva a far sembrare arguto Facci…ed è quanto dire per far ritenere non solo che le aggravanti prevalgano sulle attenuanti, ma che di attenuanti non vi sia neanche l’ombra.

#7

Pascalino Miele
Rilasciato il 17.11.12

Veramente bello. Questo pezzo ha soprattuto il pregio di indicare all’autistico medio, che quì rappresento, le motivazioni precise, verificate, probatorie, per le quali si deve provare una repulsione verso “Andrea Scanzi”. Da oggi in poi sarà Andrea Sticanzi.

#8

ILMarx
Rilasciato il 17.11.12

I Tame Impala sono stati veramente un tocco di classe.

#9

Santa Inquisizione Popolare: Andrea Scanzi « MenteCritica
Rilasciato il 03.12.12

[…] share Credits L.P.R […]

#10

Bravo Scanzi, ma il tuo amichetto si comporta come il ‘nonno’ « Romanzo Militante
Rilasciato il 29.01.13

[…] tentativo di sembrare simpatico, con l’attacco alla ‘croce rossa’ Conti – definito da ‘la privata repubblica‘ come tuttologismo galoppante- e l’ingiustificata avversione per Boccia. Non mi sembra […]

#11

in rapido passaggio
Rilasciato il 23.02.13

l’ “apologia colposa di Facci” meriterebbe una sentenza a parte, ma la SIPOPIL probabilmente non ha giurisdizione, è l’unico crimine contro l’umanità di natura colposa tra quelli contemplati dall’ICC, occorre un’apposita corte internazionale

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