Repubblica: You’re Doing It Wrong

Pubblicato da Benway il 29.10.2010

Egregia redazione de “La Repubblica”,

chi vi scrive è un neolaureato in lingue e letterature straniere. Ho letto questo articolo (“Ruby and Berlusconi, ‘My nights in Arcore'”, traduzione inglese di un pezzo d’inchiesta di D’Avanzo e Colaprico) apparso sul vostro sito e non ho potuto fare a meno di notare “qualche” errore che vorrei condividere con voi.

Iniziamo subito bene:

At Milan Police Headquarters, in the large “Photographical Identification” room, is just Ruby R., Moroccan. To say “just” is an error, because Ruby is very beautiful and it is impossible not to look at her.

Una possibile versione corretta di questo periodo potrebbe essere:

Inside the Milan police Headquarters, in the large “Photographic Identification” room, there is only Ruby R., Moroccan. But saying “only” would be a mistake, because Ruby is really beautiful and it is impossible not to look at her.

Si possono subito riscontrare errori elementari, come preposizioni sbagliate ed articoli omessi, verbi usati nel modo sbagliato ricalcando l’italiano e termini poco appropriati al contesto.

Poche righe più sotto:

[…]once the person’s identity has been verified, if the same has no home or family[…]

Immagino che qui l’autore dell’articolo intendesse dire una volta che l’identità della persona è stata verificata, se la stessa non ha casa o famiglia. “The same” in questo contesto è davvero terribile.

Sarà meglio scrivere:

[…]once the person’s identity has been verified, if he/she has no home or family[…]

Continuiamo:

The categorical order: Close everything and send her away!

Anche questa frase suona molto “italiana”. Un inglese probabilmente scriverebbe:

A categorical order: close the case and let her go!

Qui si può notare soprattutto come sia stato tradotto troppo letteralmente il modo di dire Chiudete tutto.

Ancora problemi con gli articoli:

Things don’t always work this way in a police Headquarters.

Insomma, qui bisogna decidere: o si toglie l’articolo e si scrive “Things don’t always work this way in police Headquarters” oppure si mantiene ma si usa il sostantivo al singolare. “Things don’t always work this way in a police Headquarter” è probabilmente la scelta migliore.

Alcune frasi sono davvero illeggibili: “[…]she is accused of a theft amounting to two month’s pay of the policemen” andrebbe completamente riformulata, ma visto che non ho intenzione di addentrarmi più del dovuto in questioni stilistiche mi limito a correggerne la sintassi proponendo “she is accused of a theft amounting to two months of the policemen’s salary”.

Quarto paragrafo: se per “On their return, Ruby is no longer there[…]” si vuole intendere Al loro ritorno la frase va corretta con “When they get back, Ruby is no longer there“, perché in questo caso On indicherebbe un’azione duratura nel tempo.

Non starò ad elencare tutti gli errori di questo tipo che si ripetono per l’intera lunghezza dell’articolo, ma voglio soffermarmi ancora su qualche parte degna di nota:

[…]the dental hygienist of Silvio Berlusconi became the successful candidate for election to the Regional Council of the Region of Lombardy.

Perchè utilizzare un’espressione così formale, da documento legale, quando rispettando lo stile quasi colloquiale dell’articolo si sarebbe potuto dire più semplicemente:

[…]the dental hygienist of Silvio Berlusconi won the elections to the Regional Council of the Region of Lombardy.

All’inizio della seconda parte dell’articolo:

[…]the hypothesised offence[…]

Certo, ipotizzata si userebbe in italiano, ma non credo che un inglese sceglierebbe hypothesised al posto dei più comuni supposed o alleged.

E poco sotto, l’orrore:

[…]the Premier is not under investigation, even if those being investigated number three[…]

Eh? A parte che Premier è un calco dal francese poco usato dagli anglofoni, che probabilmente userebbero Prime Minister, la seconda frase non ha alcun senso. Cercando di ricostruirne il significato potrei proporre:

[…]the Premier is not under investigation, although three people are in fact being investigated[…]

Velleità artistiche?

Cito: Ruby is a “cubist”. No, o almeno, non credo, calcolando che il cubismo è una corrente artistica che si è esaurita nel primo quarto del secolo scorso e che all’inizio dell’articolo si dice che Ruby è nata nel 1992. Lei al massimo sarà una go go dancer o una disco dancer.

Questa era quasi meglio scriverla direttamente in Italiano:

[…]her life will become most fortunate in concrete terms[…]

Non commento neanche. Comunque si può scrivere così:

[…]her life will become positively luckier[…]

Un’altra sulla stessa linea d’onda:

This onomatopoeic “game” […] is described by Ruby to the appalled public prosecutors of Milan with great vividness, even with excessive material vividness.

Sembra quasi una parodia dei Monty Phyton. L’inglese ha una soluzione molto elegante in questo caso:

This onomatopoeic “game” […] is described by Ruby to the appalled public prosecutors of Milan in a very graphic way, perhaps too graphic.

Passo per pietà alla penultima parte dell’articolo:

The Premier […] has assigned the counteroffensive to Nicolò Ghedini.

Come diavolo vi è venuto in mente? Una soluzione potrebbe essere:

The Premier […] has chosen Nicolò Ghedini to fight back.

Dai, siamo quasi alla fine:

Any girl or young woman […] can, if discontent, attack him[…]

Discontent è un sostantivo, qui serve un aggettivo:

Any girl or young woman […] can, if displeased, attack him[…]

Gran finale:

Is it responsible to expose Italy’s Premier to situations so vulnerable and dangerous for the security of the institution he represents?

Praticamente sono parole inglesi appiccicate ad una sintassi italiana. Provo così:

Is it safe to expose the Italian Prime Minister to such vulnerable and dangerous situations that could threaten the security of the institution he represents?

Quelli qui sopra sono solo una piccola parte degli errori che ho incontrato, inoltre il registro generale dell’articolo suona sempre troppo dipendente dalla sintassi italiana, e non credo proprio che un lettore di madrelingua inglese lo troverebbe di scorrevole lettura.

Ora, io capisco che per un italiano la traduzione verso una lingua straniera possa presentare delle grosse difficoltà, ma qui ci sono errori che non dovrebbero capitare ad uno studente di scuola media. Mi è inoltre impossibile credere che in un ambiente giornalistico di alto livello come quello della redazione de “La Repubblica” non si riesca a contattare in tempi brevi un madrelingua inglese per fargli correggere un articolo. Articolo che presumo sia destinato a dei lettori stranieri.

Be’, posso assicurarvi che la nostra cultura anche in questo caso non ha fatto un figurone all’estero.

Io mi sto muovendo per emigrare all’estero a breve, ho chiesto ad esempio l’attivazione di un tirocinio presso la comunità europea, e credo di aver trovato qualcosa da far leggere al prossimo che mi chiederà perché i laureati in lingue decidono quasi sempre di cercare lavoro fuori dall’Italia.

Distinti Saluti.

Alberto Santarossa

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Drop the Hate / Commenti (4)

#1

tonii
Rilasciato il 29.10.10

ok, su repubblica l’inglese maccheronico vince. invece sul corsera il cinese è a posto (presumo un madrelingua fa il lavoro) però… però che senso ha titolare con 莫拉和费德 =”Mo La e Fei De”? Quanti cinesi conoscono Mora (Lele) e Fede (il Pagliaccio)? Mi sa che rimanga totalmente incomprensibile…

#2

bbellazziogloriaddio
Rilasciato il 29.10.10

much ado about nothing. se un giorno parleremo inglese, sarà questo. e probablimente questo tipo di articoli sarà tenuto in grandissima considerazione in quanto precursori della parlata che si sarà stabilita nel nostro paese

#3

Mirko
Rilasciato il 02.11.10

E fortuna che non volevi entrare nei dettagli…
Cos’è, un modo originale per proporsi come traduttore in redazione?

Comunque concordo sulla sintassi e la grammatica spesso ‘troppo italiane’ e a volte totalmente sballate, ma pretendere anche uno ‘stile inglese’ mi sembra eccessivo, e comunque, così al volo, non credo che tutti gli ‘errori’ che hai corretto siano in realtà errori, come ad esempio “a police headquarters” oppure “On their return“.

Comunque in bocca al lupo per lo stage.

#4

Benway
Rilasciato il 02.11.10

Se è vero che probabilmente mi sono lasciato prendere un po’ la mano includendo anche correzioni più “stilistiche” che grammaticali, è anche innegabile che ci siano errori che come ho già detto sarebbero inammissibili anche nelle aule di scuola (e fidati che per non esagerare ne ho tralasciato più di qualcuno). Non sono d’accordo invece quando dici che non bisogna pretendere uno “stile inglese”: stiamo pur sempre parlando di una delle testate giornalistiche più importanti d’Italia, e come ho già detto mi sembra impossibile che non ci si possa rivolgere ad un madrelingua per una correzione, anche perché immagino che gli articoli vengano tradotti in inglese in modo che possano essere fruiti anche dai parlanti di tale lingua.

Non era mia intenzione fare un completo commento linguistico su questa traduzione, ma solo dimostrare come anche in un ambito che si suppone altamente professionale come quello del giornalismo di alto livello alle volte si possano incontrare lampanti esempi di pressappochismo.

Concludendo: le cose meglio farle bene o non farle proprio.

Ti ringrazio comunque per il commento e per gli auguri, crepi il lupo.

Alberto

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