New Betullian Epic
Se mi incontrassi per strada mi prenderei a sberle.
Renato Farina
Qua lo dico e qua lo nego: Renato Farina è il Tom Wolfe italiano. Nel 1973 il grande scrittore americano ha definito in un saggio il “New Journalism“, quello stile particolare di fare giornalismo che usa strumenti letterari nel fornire le notizie – una fortunata miscela tra realtà e fiction (e non esisteva ancora il Tg1). Nel 2009 il Nostro1 ha inventato un genere letterario assolutamente rivoluzionario: il New Betullian Epic, una specie di non-giornalismo fiction che unisce notizie inventate, risata verde, satira involontaria (nel senso di non consapevole, per questo molto più devastante della satira vera e propria) e Pio Pompa.
Sono sicuro che nel giro di qualche giorno tutta la letteratura italiana che conta abbandonerà lo sterile dibattito sul New Italian Epic e impiegherà tutte le sue energie nell’analisi di questo nuovo miracolo letterario. E guai se ciò non avvenisse: sarebbe il sintomo inequivocabile di una società malata, quasi agonizzante, pronta a ricevere l’estrema unzione su un ateobus che ha appena sfondato un guardrail (visto cosa succede a non aver bisogno di Dio?) e che sta precipitando in un burrone.
La storia di un incidente
Il manifesto del New Betullian Epic è contenuto in un articolo apparso sul noto quotidiano satirico “Libero”, dal titolo “I vigili urbani? Coi rom conciliano sempre“.
Già dall’inizio si capisce che non è il solito articolo infarcito di indignazione a buon mercato verso il “diverso” e di razzismo strisciante per vellicare schifosamente gli istinti più bassi di un lettore che poi riverserà le sue frustrazioni votando Lega Nord, contribuendo dunque a legittimare gente come Borghezio & co. e rendendo più concreta la possibilità di costruire dei campi di concentramento per gli extracomunitari. No. E’ molto di più.
Questa storia è piena di neve, di Bmw a tutta birra, polizia, sangue, maledizioni, zingari; e ci sono anch’io.
Qualcuno avverta i fratelli Coen: questa è la trama per il sequel di Fargo.
Sono le 23.40 di lunedì. Da bravo parlamentare sono reduce da una riunione con Roberto Formigoni e colleghi vari: bistecche, patate fritte, Malpensa e Hamas.
Provo a collegare i puntini: un aereo della nuova Alitalia parte in ritardo da Malpensa per bombardare la striscia di Gaza con carne e patatine fritte, costringendo così alla resa quello che resta di Hamas dopo la moderata reazione israeliana. Evviva!1 La quarta guerra mondiale è vinta, la civiltà Occidentale è ora al sicuro e può sconfiggere le prossime, terribili minacce: il riscaldamento globale di Al Gore e il tribunale di Milano.
L’agente Betulla a questo punto raggiunge la sua gloriosa Pandina, parcheggiata sul “marciapiede dei pendolari”, per tornare a casa. Ma succede l’imprevedibile, l’apparizione del Maligno: l’Apocalisse si manifesta sotto forma di rom ubriachi alla guida di macchine di grossa cilindrata, probabilmente rubate ad onesti imprenditori della Brianza che frodano il fisco:
Ed ecco un rombo, uno stridore, e un gigantesco siluro nero mi sfiora. Si impasta a velocità supersonica, alzandosi da terra, contro un grosso palo della luce, lo storta, ma prosegue, finisce addosso alla Panda la quale balza sei sette metri più avanti. Dio, era la morte.
“Pronto? Sono la Morte, chi parla?” “Sono Dio.” “Ah, ciao Onnipotente!” “Senti, mi è arrivato un reclamo poco fa.” “Dimmi!” “Lunedì notte hai per caso sfiorato Renato Farina a 150 km/h sotto forma di gigantesco siluro nero che poi si è impastato a velocità supersonica contro un grosso palo della luce andando a finire addosso alla sua Panda e sbalzandola sei-sette metri più in là?” “Uhm, non saprei. Può essere, Oddio…” “O Mio Io! Non nominarmi invano.” “Ehi, che permaloso! Ora fammi controllare un attimo sull’agenda…uhhh…ecco…ecco qui! “Lunedì ore 23.40 circa Brianza inscenare incidente inverosimile con dinamica metafisica per spaventare betulla e fargli scrivere contro asse del male‘.” “A posto, ti saluto allora.” “Ciao Creatore Di Tutte Le Cose, stammi bene!” “Anche tu.”
Una Bmw nera, in due tronconi. Penso subito.
Non farlo.
Due secondi, tre secondi di mio anticipo e sarei stato una grossa polpetta […]. Dalla Bmw, dove sono entrati in funzione decine di air bag, escono in tre. Il guidatore è pieno d’oro e di sangue, maledice e stramaledice una macchina che gli ha (gli avrebbe) tagliato la strada. Gli altri due scendono a fatica. Uno ha uno squarcio alla testa. L’altro si tiene un braccio penzoloni. In una lingua oscura quest’ultimo tira imprecazioni all’autista, ma si trattiene.
Ma siamo sicuri che non fossero il Necci, il Mascetti, il Perozzi e il Melandri dopo una loro zingarata?
Il solerte Betulla chiama senza indugio la polizia, che arriva subito. Nel frattempo uno degli incidentati sbrocca: “Io vado via. Ho il padre che sta morendo, devo raggiungerlo”. E’ per questo che correva come un pazzo – e per fortuna che è rimasto illeso dopo essersi schiantato contro un palo a soli 150 km/h. Sulla scena del delitto intanto arrivano altre due Bmw dalle quali scendono tipi e tipe “eleganti” che assumono ruoli imprecisati nella storia. Il tizio che urla si identifica alla polizia come CIPRIANO. Automatica scatta l’epifania:
Abbiamo capito finalmente: sono romeni.
OH. PORCA. PUTTANA. ROMENI.
Cosa fare adesso?
CIPRIANO è chiaramente sbronzo: non dà i suoi documenti ai vigili e si comporta come se fosse la fusione tra l’idea di rom di un vecchio malato di alzheimer e un personaggio di un film di Kusturica visto da Gentilini.
Comincia la pantomima: “Mi prendete per il culo perchè sono straniero. Se ero italiano non mi trattavate così.”
Il prode Betulla trasecola:
“Ti lamenti, ma lo sai che quasi mi ammazzavi, sono qui per miracolo. Mi hai distrutto la macchina e dici che ti prendiamo per il culo perchè sei straniero?”
L’alterato CIPRIANO risponde a stretto giro di stronzata:
“Io sono ricco, non me ne frega niente di aver distrutto la Bmw, domani mi compro una Lamborghini, ho dieci case in Romania. Ne vendo una e ti faccio ricco. Mi tratti così perchè sono uno zingaro. Ma io ti metto in mano i soldi in contanti, e così puoi accendere le candele alla Madonna, e le accendo anche io […]”.
Lo 007 non ci sta, sa di aver affrontato di peggio in vita sua – tipo la class action delle betulle per il risarcimento del danno esistenziale subito:
[…] Io comprensivo e un po’ intenerito: “Se ti presenti a tuo padre sporco di sangue lo spaventi, fatti aggiustare da un medico e ripulisciti, è meglio”.
Ma CIPRIANO non si fa impietosire. Del resto stiamo sempre parlando di un rom sulla prima pagina di Libero:
“Mi prendi per il culo perchè sono straniero, ti riempio di soldi”.
Colpo partita di Betulla: tripla cazzata reale ritornata con rigurgito falso-anti-italiano.
“I tuoi soldi puoi metterli eccetera, sei più italiano di me [??? nda], di certo sei più stronzo di me”.
Truman Capote si ricordava il 94% delle discussioni. Ma Betulla, essendo una spia, si ricorda il 194%, e riesce dunque a fornire un resoconto molto più dettagliato e vivido, credibile quasi quanto il libro di Socci sull’apparizione della Madonna a Medjugorje.
La tensione sale, incontrollabile. Gli agenti cercano di ottenere uno straccio di documenti; CIPRIANO continua a sbraitare alla Tony Montana; gli agenti gli dicono che deve fare l’etilometro/il test antidroga; CIPRIANO monta sulla macchina dei suoi sodali e romba via, respingendo l’ultimo disperato attacco di legalità sferrato da un’indomita (ma non troppo) vigilessa.
Ormai non c’è più nulla da fare: il capo zingaro non viene denunciato per molestie e resistenza2 e rimane a piede libero, pronto a rubare bambini dalle carrozzine e a portare avanti attività illegali, impunito come un parlamentare qualsiasi.
L’agente Betulla è sconsolato. Non è riuscito ad ottenere Giustizia. Anzi, la stessa dea bendata gli si ritorce contro, beffardamente. Un vigile gli chiede se è il proprietario della Panda. Ovviamente lo è.
“Si fermi. Le faccio il verbale. L’auto era in divieto di sosta. Chiudiamo un occhio di solito perchè è il parcheggio dei pendolari, ma sa, è il nostro dovere.”
Ecco. Solo alla fine mi è venuto un leggerissimo dubbio sulla veridicità del racconto: se la macchina è stata sbalzata di sei-sette metri come fa ad essere ancora in divieto di sosta? E se è sfasciata, come fa il vigile a mettere il verbale nel parabrezza? E soprattutto: perchè gli zingari non parlano come in The Snatch?
(Tutte le illustrazioni sono prese da Conclave Obscurum.)
- Che ha già avuto l’enorme merito di sdoganare comicamente i servizi deviati che condizionano il sistema massmediatico per disarticolare gli avversari del Regime. [↩]
- Si sa, questi extracomunitari-comunitari sono capaci di inventarsi molestie e minacce – Emmanuelnegro docet. [↩]
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Drop the Hate / Commenti (6)
#2
Luke
Ma “storta” come 3a singolare di un ipotetico verbo esiste veramente o trattasi di licenza letteraria?
#3
#6
Brianzo Journalism - La Privata Repubblica
[…] quelli apparsi spesso su Libero. Qualche anno fa, ad esempio, è stato pubblicato un leggendario articolo-esperimento di Renato Farina in cui l’agente Betulla narrava di essere stato quasi ucciso da una banda di […]
#1
prefe
ihihih
te lo linko!