Marysthell Polanco Non Balla Da Sola
1.
Non c’è luce, in quel cinema abbandonato. Un sosia di Alfonso Signorini – o è Alfonso Signorini in persona? – brandisce una rosa appassita e si aggira tra gli scalini e le seggiole sfondate in un gessato giallo, emettendo di continuo dei risolini isterici.
“Verso la metà del libro, come possiamo leggere tutti quanti, Terry Schiavo sogna di essere tirata dentro le ‘cene eleganti’ di Arcore e di essere sessualmente posseduta dal dott. Silvio Berlusconi”.
Lo schermo si illumina e appare una citazione in caratteri bianchi su sfondo nero:
Stanotte l’ho addirittura sognato, ormai è diventata un’ossessione […]. Sto parlando proprio di lui, del nostro ex Presidente del Consiglio. Una serata folle, prima a cena e poi tutti insieme ad Arcore, nella sua villa, per bere un buon chupito. Non erano niente male…Silvio e il suo chupito al calvados! […] Nei miei sogni l’uomo ideale non è l’attore francese, marito di Monica Bellucci, o la stella di Hollywood, ex di Elisabetta Canalis, bensì il Cavaliere.
Non c’è nessuno, in quella sala, ma il falso Signorini si comporta come se stesse torturando Neil Postman in un’aula dello Iulm davanti ad un nugolo plaudente di pubblicitari oliati.
“Vedete, questo pezzo è interessante perché ci consente di analizzare la figura delle almost famous, autentica carne da cannone che viene inglobata nel Sistema dell’Emittenza, innaffiata di soldi – ma non troppi – ed infine abbandonata nei pressi di una lurida strada statale, scaraventata fuori a calci da una limousine in corsa. Sono state loro, le pseudo-meteore che galleggiavano tra la semi-notorietà e l’evanescenza, l’asse portante dello Spettacolo – quello Spettacolo che poi si è contaminato e fuso con la Politica fino a formare una poltiglia di compromissione morale, avvisi di garanzia, sesso anale, travestimenti da Fotoromanzo Porno Di Serie Z e paventate riforme del Consiglio Superiore della Magistratura. Ora sono tutti invecchiati, praticamente senza lavoro. Si ritrovano a celebrare tristemente gli anta in sordide discoteche, si baciano le rughe tirate all’inverosimile, impattano a vicenda i loro corpi restaurati e pericolanti e ogni anno fanno la conta dei colleghi scomparsi o ‘emigrati’ a Cuba.
“Nonostante i nostri sforzi – continua “Signorini” con un velo di rimpianto – i sospensori ideologico-culturali che avevamo legato intorno alle palle della Seconda Repubblica sono stati frantumati dai calci di Recessione e Tecnocrazia. Già, il cosiddetto Bunga Bunga non è stato che l’involuzione decadente e corrotta di un modo di produrre la realtà che è imploso su se stesso, trascinando un’intera Nazione in un’orgia di debito pubblico, derivati finanziari e latex. Rappresentavamo in televisione un’infinita sagra di provincia ignorante e patetica, mentre fuori la morte si stava preparando a falcidiare indisturbata quante più vite possibili”.
Il simil-Signorini getta in aria la rosa, estrae una pistola dalla giacca e si fa schizzare le cervella fuori dal cranio pelato. Risate registrate.
Applaudo.
0.
“Avanti, si svegli.”
Sandro mi sta scuotendo. Lo osservo sbigottito per qualche secondo: il suo rossetto è vergognosamente sbavato fino al mento, i suoi occhi sono spenti e lontani e la cravatta è tagliata a metà. Sembra Klaus Kinski dopo quattro cicli di chemioterapia.
“È stato solo un brutto sogno, non c’è nulla di cui aver paura”.
La luce fioca dello scantinato va a intermittenza. Chiudo la porta e la blocco con una sedia. Scaglio il libro di Terry Schiavo sull’Altare in fondo alla stanza. Poi prendo una tanica di benzina e la rovescio interamente sulla carta, sui giornali, sulle fotografie. Accendo un fiammifero. L’impiegata del catasto, con uno scatto violento, si leva la parrucca da Clementina Forleo e si riveste pudicamente. Ora sta lì, rannicchiata in un angolo, a piagnucolare sommessamente. Le fiamme danzano splendide e sinuose, avvolgendomi in un abbraccio purificatore, carico d’odio e risentimento.
No, Sandro. L’incubo è solo iniziato.
(Illustrazioni: Michael Marsicano.)
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Drop the Hate / Commenti (5)
#3
#4
tonii
secondo La Vanguardia di oggi i cannibali di Miami sarebbero soggiogati da el septimo cielo, una droga sintentica che induce a mangiare i propri simili. Ah! Ci fosse ancora un AJ con dei Xiucutil.
Dall’alto dei cieli Lin Biao ci osserva e sorride.
#5
r
Sono insicura, quale sia la fiction. Quale il tema, se davvero inizi qui – non era mica trent’anni fa, con un’altra ventenne, signori miei, non è affatto nuova questa storia, qui&oggi, no no, nessuna demenza senile, credetemi – un impresario.
Abbiamo parlato di questo per ore, in barca. Di notte, e senza bere eccessivamente.
Ma non si può spiegare, a meno che non lo si abbia dentro, il senso del ridicolo – così intimamente connesso col senso della misura. (Mimano forse un certo priapismo, ignari oppure disinteressati che si tratti di una forma pervicace, estranea allo scopo). Insomma, abbiamo parlato di questo per ore, se non si sono lette pagine a sufficienza non si può capire, se non si vede cosa siano certi squarci di Milano. Da sempre, da ogni dove, queste ragazze, il destino della falena, una corsa pazza e velocissima e cieca verso il centro. Per questo cercavo le immagini della Vergine Napoletana. Ah, non ho sufficiente pazienza di cercare bene e mi fermo alla ventesima pagina, perché non c’è più nulla d’aggiornato, da un anno. (Ho seguito con diligenza tutte le fasi della trasfigurazione, con l’orrore stupefatto e goloso di un fanatico di gutterfuck.). Sparita, dopo aver fatto scempio con una velocità impensabile, del suo *corpo* inseguendo un’idea spericolata della sua *immagine* – chissà cosa ne avrebbe detto Agrado. Personalmente, l’ho trovato pieno di meraviglia – sono me-ra-vi-glia-ta.
#1
matteoplatone
Ma “Sandro” è per caso Sandro Bondi?