Leggere Thoreau A Los Angeles
Il 27 gennaio Cajid Heartfield, un manifestante 43enne del movimento Occupy Los Angeles, si trovava in tribunale di fronte al giudice William Sterling. L’accusa: “failure to disperse”1, ossia mancato discioglimento di una manifestazione/assembramento in luogo pubblico. Quando la polizia di LA aveva sfrattato qualche mese fa i manifestanti dalla piazza – e con maniere non esattamente ortodosse, come denunciato dagli stessi manifestanti e documentato da più giornalisti – Heartfield stava dormendo dentro una tenda.
Invece dei soliti 20 giorni di servizi sociali, Sterling ha emesso una sentenza decisamente più creativa: ha condannato Heartfield a scrivere un saggio di 300 parole (circa una pagina di un editor di testo) sul classico “Disobbedienza civile” del filosofo e scrittore americano Henry David Thoreau. Heartfield, che probabilmente all’inizio avrà pensato di trovarsi in un racconto inedito di Joseph Heller, ha gioiosamente accettato la condanna.
Per la cronaca, Thoreau è una specie di padre nobile di tutti i movimenti di protesta americani (e non). In “Disobbedienza civile” Thoreau definiva così lo Stato:
Capii che lo Stato era uno stupido, che era timido come una donna nubile tra i suoi cucchiai d’argento, e che non sapeva distinguere i suoi amici dai suoi nemici, e persi tutto il rispetto che m’era rimasto nei suoi confronti, e lo compatii. Lo Stato dunque non si confronta mai intenzionalmente con il sentimento d’un uomo, intellettuale o morale, ma solo con il suo corpo, con i suoi sensi. Esso non è dotato d’intelligenza od onestà superiori, ma di superiore forza fisica. Non sono nato per essere costretto. Respirerò liberamente. Vediamo chi è il più forte. Che forza ha una moltitudine?
E su legge e giustizia Thoreau scriveva:
Non è desiderabile coltivare il rispetto della legge nella stessa misura nella quale si coltiva il giusto. Il solo obbligo che ho diritto di assumermi è quello di fare sempre ciò che ritengo giusto.[…] La legge non ha mai reso gli uomini neppure poco più giusti; ed anzi, a causa del rispetto della legge, perfino gli onesti sono quotidianamente trasformati in agenti d’ingiustizia.
Heartfield, comunque, potrebbe finire il suo saggio con questa citazione:
Pochissimi, come gli eroi, i patrioti, i martiri, i riformatori in senso elevato, e gli uomini, servono lo Stato anche con la propria coscienza, e dunque per la maggior parte necessariamente gli si oppongono; e sono comunemente trattati da esso come nemici.
- Art. 409 del Codice Penale della California: “Every person remaining present at the place of any riot, rout, or unlawful assembly, after the same has been lawfully warned to disperse, except public officers and persons assisting them in attempting to disperse the same, is guilty of a misdemeanor.” [↩]
Nessun commento, per ora. Si può provvedere subito qui sotto.