Il Terzo Stato Siamo Noi
È stato giusto l’altro giorno che ho pensato all’onorevole Binetti, mentre applicavo amorevolmente le lamette del rasoio sulle estremità della mia frusta a nove code. Da quando è uscita dal PD per insanabili convergenze tra la transustanziazione del suo corpo martoriato da anni di cilicio e la progressiva evaporazione del partito negli effluvi demoniaci delle “Riforme Condivise In Parlamento”, non è passato giorno senza che io mi addormentassi chiedendomi dove fosse finita. Mi sono sentito abbandonato, lo ammetto. Respiravo affannosamente. Dimagrivo e ingrassavo con schizofrenica e sinistra alternanza. Sono arrivato a non pregare più per lei, a non dormire più per terra o su panche di legno, a non farmi le docce gelate alle 6 del mattino e addirittura ad andare in ospedale per farmi ricucire le piaghe dell’autoflagellazione.
Mi sono restituito alla vita nel momento in cui mi è arrivata una notifica su Facebook di uno dei miei gruppi preferiti: “Promuoviamo la CROCE sulla bandiera Europea!”. La mail si intitolava “creiamo un’entita cristiana in Terra Santa!” e conteneva un lungo ed accorato articolo dell’On. Binetti, che rimandava a sua volta ad una pagina apposita (“Terzo Stato”). Insomma, non avevo capito nulla. Come al solito. Avevo badato al mio particulare, mi era sfuggito il quadro generale, l’imperscrutabile disegno para-militar-divino. Lei stava lavorando per una grande causa. La Causa: la creazione di un Terzo Stato cristiano gestito dal Vaticano tra Israele, le testate atomiche israeliane e la Palestina.
L’attacco del articolo è stata come un’illuminazione nel mezzo del cammino buio e tempestoso della mia vita dissipata e dissoluta.
Sarebbe impossibile immaginare il cristianesimo senza Terra Santa. Le radici di questo: teologiche, storiche, culturali, morali o geografiche che siano, hanno un’origine unica: la Terra Santa, la storica provincia romana della Palestina, terra di Gesù il Nazareno.
E cosa lega la Terra Santa, scippata dalla furia atea e laicista dell’Onu, a Gesù il Salvatore? Semplice: i Vangeli e le Sacre Scritture. E, come precisa la mia stella polare del teoconservatorismo
Dopo il Vecchio Testamento, non è mai esistito un best seller come i Vangeli
Ed in effetti la Bibbia è sempre stata in cima alla classifica delle vendite nel settore Sci-Fi.
Ad ogni modo, il punto focale nella vita dei cristiani e dei produttori di armi è senza dubbio la Terra Santa.
Qui la nostra fede ebbe i suoi natali; qui si creò un codice morale e legale unico; qui nacque il figlio di Dio e salvò l’uomo dal destino di perdizione che l’avrebbe atteso.
Bellissime parole. Che mi ricordano quelle di un profeta “eretico” odiato egualmente da laici, atei, mangiapreti, ebrei, musulmani, giudici al soldo dell’impero e puttane: “L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà.”
Gesù di Nazareth visse in Giudea nell’epoca che precedeva il grande esilio che sarebbe toccato in sorte a noi cristiani. Un esilio che dura da oltre 2000 anni, un esilio durante il quale siamo stati perseguitati, espulsi, segregati, fraintesi, invidiati, odiati, assassinati individualmente o a gruppi e massacrati a milioni.
Lo so. Sarebbe più corretto dire così: “Un esilio durante il quale abbiamo perseguitato, espulso, segregato, frainteso, invidiato, odiato, assassinato individualmente o a gruppi e massacrati a milioni”. Ma la storia si deve piegare, se del caso, ad esigenze superiori. E non ci sono conquistadores, Torquemada, roghi, abiure, riciclaggio di denaro sporco, l’Opus Dei e Ruini che tengano alla sacrosanta creazione di un’entità cristiana a fare da cuscinetto tra missili, attentati terroristici, guerre assimetriche, bombardamenti a tappeto, omicidi mirati e fanatici guerrafondai al potere.
Nella terra d’Israele,un Terzo Stato permetterebbe di intensificare l’antico rapporto tra cristiani e i discendenti di Ismaele e Isacco, sanando le ferite secolari che derivano da demoniaci impulsi e fraintendimenti.
A parte il trascurabile fatto che nessuno ha ancora visto un Secondo Stato nella “terra d’Israele”, credo che per curare le “ferite secolari” la soluzione del Terzo Stato sia la migliore. Quale vero credente, al giorno d’oggi, non si curerebbe le sue “ferite secolari” prendendo un coltello arrugginito e sporco di residui di grasso in putrefazione per aprire ulteriormente lo squarcio, gettandoci sopra del sale e urlando in preda all’estasi mistica del dolore purificatore che redimerà tutti i nostri peccati e rimetterà a noi tutti i nostri debiti, per tutti i secoli dei secoli, Heil? Nessuno, credetemi.
Ma siccome la sicura nuclearizzazione dell’area non è sufficiente, la Binetti si spinge oltre e allarga l’area di interesse del Terzo Stato.
Esso, oltre a rappresentare la maggiore religione del mondo, farebbe parte di diritto dell’Unione Europea a causa delle sue radici. […] E’ importante dire a Bruxelles che l’Europa delle patrie é la fine delle stessa Europa e la grande patria-Europa cristiana é il vero progetto unificante, animato e illuminato dalla presenza istituzionale cristiana in terrasanta.
Sì! Senza considerare le evidenti incertezze logico-grammatiche, devo dire che il Terzo Stato Binettiano potrebbe essere veramente la salvezza dell’Europa massonica e libertina. È risaputo che l’Unione, oltre alla Grecia e all’infiltrazione dei pedofili, non ha problemi di sorta. Si tratta solamente di un’elefantiaca istituzione burocratica che perde più tempo a tradurre che a fare qualcosa di concreto – un’istituzione che ha smarrito la retta via del Gesù e che sarebbe ora che si dotasse di un esercito. Mettere un Terzo Stato in una terra letteralmente esplosiva è la soluzione ideale per risollevare le sorti dell’Unione Europea, di Al Qaeda e di Hezbollah. Come fare dunque a dotarsi di un esercito e difendere le nostre radici cristiane?
L’adesione di Terzo Statoe della Turchia é l’unico disegno che permetterà la ripresa di una grande Europa.
Ecco la ricetta perfetta per dotarsi di un esercito. Questa frase potrà infatti sembrare il delirio di un’infervorata religiosa allo stadio terminale, ma in realtà è un autentico colpo di genio. Cosa c’entra infatti la Turchia, notoriamente un covo di musulmani, con il progetto di una “grande patria-Europa cristiana”? Niente, vero? E invece c’entra eccome, perché anche lì dovranno far breccia i bestseller delle Sacre Scritture, se necessario supportate da carpet bombing, guerra psicologica, carri armati e legionari europei di Cristo – e forse sarà la prima volta che l’UE si doterà finalmente di un esercito. Ebbene sì: la via per il Terzo Stato passa dall’invasione, conquista e annessione della Turchia. Dopo tutto quello che ci hanno fatto passare, la conversione coatta è il minimo che si meritano. Ed è dunque con immenso piacere che qui, in questo momento, in questo articolo, basandomi sulle parole della Binetti, dichiaro guerra alla Turchia.
In definitiva il Terzo Stato sarebbe dunque, oltre che un’ottima occasione per liberarsi una volta per tutte del Vaticano,
la soluzione definitiva per porre fine al fratricidio in Medio Oriente. Sarebbe quindi la stella polare della Pace.
Che è un po’ come andare ad Harlem con addosso un enorme cartello con su scritto “IO ODIO I NEGRI”. Amen.
(Pubblicato su ScaricaBile)
È stato giusto l’altro giorno che ho pensato all’onorevole Binetti, mentre applicavo amorevolmente le lamette del rasoio sulle estremità della mia frusta a nove code. Da quando è uscita dal PD per insanabili convergenze tra la transustanziazione del suo corpo martoriato da anni di cilicio e la progressiva evaporazione del partito negli effluvi demoniaci delle “Riforme Condivise In Parlamento”, non è passato giorno senza che io mi addormentassi chiedendomi dove fosse finita. Mi sono sentito abbandonato, lo ammetto. Respiravo affannosamente. Dimagrivo e ingrassavo con schizofrenica e sinistra alternanza. Sono arrivato a non pregare più per lei, a non dormire più per terra o su panche di legno, a non farmi le docce gelate alle 6 del mattino e addirittura ad andare in ospedale per farmi ricucire le piaghe dell’autoflagellazione.
Mi sono restituito alla vita nel momento in cui mi è arrivata una notifica su Facebook di uno dei miei gruppi preferiti: “Promuoviamo la CROCE sulla bandiera Europea!”. La mail si intitolava “creiamo un’entita cristiana in Terra Santa!” e conteneva un lungo ed accorato articolo dell’On. Binetti, che rimandava a sua volta ad una pagina apposita (“Terzo Stato”). Insomma, non avevo capito nulla. Come al solito. Avevo badato al mio particulare, mi era sfuggito il quadro generale, l’imperscrutabile disegno para-militar-divino. Lei stava lavorando per una grande causa. La Causa: la creazione di un Terzo Stato cristiano gestito dal Vaticano tra Israele, le testate atomiche israeliane e la Palestina.
L’attacco del articolo è stata come un’illuminazione nel mezzo del cammino buio e tempestoso della mia vita dissipata e dissoluta.
Sarebbe impossibile immaginare il cristianesimo senza Terra Santa.Le radici di questo: teologiche, storiche, culturali, morali o geografiche che siano, hanno un’origine unica: la Terra Santa, la storica provincia romana della Palestina, terra di Gesù il Nazareno.
E cosa lega la Terra Santa, scippata dalla furia atea e laicista dell’Onu, a Gesù il Salvatore? Semplice: i Vangeli e le Sacre Scritture. E, come precisa la mia stella polare del teoconservatorismo
Dopo il Vecchio Testamento, non è mai esistito un best seller come i Vangeli
Ed in effetti la Bibbia è sempre stata in cima alla classifica delle vendite nel settore Sci-Fi.
Ad ogni modo, il punto focale nella vita dei cristiani e dei produttori di armi è senza dubbio la Terra Santa.
Qui la nostra fede ebbe i suoi natali; qui si creò un codice morale e legale unico; qui nacque il figlio di Dio e salvò l’uomo dal destino di perdizione che l’avrebbe atteso.
Bellissime parole. Che mi ricordano quelle di un profeta “eretico” odiato egualmente da laici, atei, mangiapreti, ebrei, musulmani, giudici al soldo dell’impero e puttane: “L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà.”
Gesù di Nazareth visse in Giudea nell’epoca che precedeva il grande esilio che sarebbe toccato in sorte a noi cristiani. Un esilio che dura da oltre 2000 anni, un esilio durante il quale siamo stati perseguitati, espulsi, segregati, fraintesi, invidiati, odiati, assassinati individualmente o a gruppi e massacrati a milioni.
Lo so. Sarebbe più corretto dire così: “Un esilio durante il quale abbiamo perseguitato, espulso, segregato, frainteso, invidiato, odiato, assassinato individualmente o a gruppi e massacrati a milioni”. Ma la storia si deve piegare, se del caso, ad esigenze superiori. E non ci sono conquistadores, Torquemada, roghi, abiure, riciclaggio di denaro sporco, l’Opus Dei e Ruini che tengano alla sacrosanta creazione di un’entità cristiana a fare da cuscinetto tra missili, attentati terroristici, guerre assimetriche, bombardamenti a tappeto, omicidi mirati e fanatici guerrafondai al potere.
Nella terra d’Israele,un Terzo Stato permetterebbe di intensificare l’antico rapporto tra cristiani e i discendenti di Ismaele e Isacco, sanando le ferite secolari che derivano da demoniaci impulsi e fraintendimenti.
A parte il trascurabile fatto che nessuno ha ancora visto un Secondo Stato nella “terra d’Israele”, credo che per curare le “ferite secolari” la soluzione del Terzo Stato sia la migliore. Quale vero credente, al giorno d’oggi, non si curerebbe le sue “ferite secolari” prendendo un coltello arrugginito e sporco di residui di grasso in putrefazione per aprire ulteriormente lo squarcio, gettandoci sopra del sale e urlando in preda all’estasi mistica del dolore purificatore che redimerà tutti i nostri peccati e rimetterà a noi tutti i nostri debiti, per tutti i secoli dei secoli, Heil? Nessuno, credetemi.
Ma siccome la sicura nuclearizzazione dell’area non è sufficiente, la Binetti si spinge oltre e allarga l’area di interesse del Terzo Stato.
Esso, oltre a rappresentare la maggiore religione del mondo, farebbe parte di diritto dell’Unione Europea a causa delle sue radici. […] E’ importante dire a Bruxelles che l’Europa delle patrie é la fine delle stessa Europa e la grande patria-Europa cristiana é il vero progetto unificante, animato e illuminato dalla presenza istituzionale cristiana in terrasanta.
Sì! Senza considerare le evidenti incertezze logico-grammatiche, devo dire che il Terzo Stato Binettiano potrebbe essere veramente la salvezza dell’Europa massonica e libertina. È risaputo che l’Unione, oltre alla Grecia e all’infiltrazione dei pedofili, non ha problemi di sorta. Si tratta solamente di un’elefantiaca istituzione burocratica che perde più tempo a tradurre che a fare qualcosa di concreto – un’istituzione che ha smarrito la retta via del Gesù e che sarebbe ora che si dotasse di un esercito. Mettere un Terzo Stato in una terra letteralmente esplosiva è la soluzione ideale per risollevare le sorti dell’Unione Europea, di Al Qaeda e di Hezbollah. Come fare dunque a dotarsi di un esercito e difendere le nostre radici cristiane?
L’adesione di Terzo Stato e della Turchia é l’unico disegno che permetterà la ripresa di una grande Europa.
Ecco la ricetta perfetta per dotarsi di un esercito. Questa frase potrà infatti sembrare il delirio di un’infervorata religiosa allo stadio terminale, ma in realtà è un autentico colpo di genio. Cosa c’entra infatti la Turchia, notoriamente un covo di musulmani, con il progetto di una “grande patria-Europa cristiana”? Niente, vero? E invece c’entra eccome, perché anche lì dovranno far breccia i bestseller delle Sacre Scritture, se necessario supportate da carpet bombing, guerra psicologica, carri armati e legionari europei di Cristo – e forse sarà la prima volta che l’UE si doterà finalmente di un esercito. Ebbene sì: la via per il Terzo Stato passa dall’invasione, conquista e annessione della Turchia. Dopo tutto quello che ci hanno fatto passare, la conversione coatta è il minimo che si meritano. Ed è dunque con immenso piacere che qui, in questo momento, in questo articolo, basandomi sulle parole della Binetti, dichiaro guerra alla Turchia.
In definitiva il Terzo Stato sarebbe dunque, oltre che un’ottima occasione per liberarsi una volta per tutte del Vaticano,
la soluzione definitiva per porre fine al fratricidio in Medio Oriente. Sarebbe quindi la stella polare della Pace.
Che è un po’ come andare ad Harlem con addosso un enorme cartello con su scritto “IO ODIO I NEGRI”. Amen.
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Drop the Hate / Commenti (3)
#2
tamas
Non avevo dubbi che una cretina del genere fosse a favore dell’ingresso della Turchia in Europa.
Ad ogni modo secondo me questo post sarebbe stato ancora più ottimo (sì, più ottimo) se avessi sottolineato l’importanza del momento storico in cui a qualcuno è venuto in mente che per creare uno stato cristiano in Terra Santa, scopo per cui in passato servivano soldi, armi, coraggio bastevole ad ammazzare e farsi ammazzare, giovani forzuti, vecchi ispirati, predicatori, truffatori, una ferrea organizzazione e tanta buona volontà, adesso basti invece un gruppo su Facebook.
A proposito di decadenza della Vecchia Europa.
#1
Tweets that mention Il Terzo Stato Siamo Noi - La Privata Repubblica -- Topsy.com
[…] This post was mentioned on Twitter by laprivatarepubblica. laprivatarepubblica said: Nuovo post su LPR: Il Terzo Stato Siamo Noi http://bit.ly/a8pC3P […]