Il Suo Esercizio è Dovere Civico

Pubblicato da Blicero il 13.04.2008

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

Art. 48, comma 2 della Costituzione della Repubblica Italiana.

C’è sempre un misto di trepidazione, concitazione ed esitazione nel giorno delle elezioni. O meglio, nel giorno prima delle elezioni, quello del doveroso e tassativo silenzio. Per riflettere sopra le proposte, dice la legge. Il dott. Meroni è uno di quelli che, a urne semi-aperte, si chiude in casa e si lascia avvolgere dall’abbraccio asfissiante dei maître à penser e della loro carta stampata.

Naturalmente il dott. Meroni si fida poco delle complicate ed inestricabili sciarade della politica: è quella sfiducia assoluta e radicata, la negazione preventiva di un’opportunità; sfiducia classicamente italiana, insomma. Eppure sente il voto non solo come un diritto, ma come un dovere, come può essere un dovere offrire una cena ad una signora oppure, ogni tanto, far scivolare dalla mano qualche spicciolo ingombrante, che cadendo tintinna su cappelli lerci malamente posati su polverosi viali urbani lastricati di buone intenzioni.

Certo, qualche volte non è materialmente possibile andare a votare: ci mancherebbe altro. I referendum, ad esempio, questi curiosi strumenti previsti dalla costituzione: quelli il dott. Meroni non li ha mai capiti, non ha mai compreso appieno il significato di quel gesto: da dove nasce un referendum? Chi lo decide, chi è che lo concepisce, chi lo porta in grembo accudendolo, cullandolo e nutrendolo finché questi non decide di venire alla luce, di condizionare il libero e ristretto pensiero degli elettori, di suscitare scalpore o meraviglia, sgomento o cautela, di tentare la modificazione del composto e composito panorama della vita pubblica?

Non c’era, semplicemente, la risposta. Non sono mica un giurista, pensava il dottore. Li accettava come si sopporta un collega insopportabilmente zelante e piacione, ai limiti della pedanteria: con l’indifferenza.

C’erano tutti, il giorno del silenzio, i maggiori quotidiani: il Corriere della Sera, il Giornale, la Repubblica, la Stampa, il Messaggero, il Mattino e persino il Sole 24 Ore, che il dott. Meroni aveva sempre osservato di soppiatto e con diffidenza, in edicola, intimorito dall’ingombrante autorevolezza e dall’inafferrabilità dei temi economici-finanziari. La settimana antecedente alle elezioni la casa era stata invasa dal flusso ininterrotto dell’emorragia informativa puttata dal televisore, un continuo zampillare di tribune politiche, notiziari allnews e onnicomprensivi dibattiti da salotto catodico.

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Drop the Hate / Commenti (1)

#1

Kagliostro
Rilasciato il 15.04.08

Ciaooooo LPR!
Passavo per un salutino post-elettorale prima della grosse coalition… e mi son trovato ad ammirare il tuo header.
Mi piace troppissimo: non è che c’hai il JPEG originale o sai dove lo posso prendere?
Perché io ho trovato versioni tutte bassa definizione (ovviamente mi serve per metterlo come immagine in qualche post, dunque l’originalità del tuo header sarebbe salva!)
CIAOOOOOOOOO

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