Il Manuale Degli Sfratti Israeliani

Pubblicato da Blicero il 7.10.2011

Nella scala delle Cose Da Fare Nella Vita, sfrattare qualcuno da una casa non è mai stata un’attività da gradino più alto del podio. Ma gli sfratti israeliani sono davvero divertenti – per chi li fa. Nel migliore dei casi basta montare su una ruspa e passare sopra una baracca palestinese, tirandola giù come una costruzione di Lego fusi.

Nei peggiori, come nel caso di questo sfratto avvenuto a Jaffa, serve un po’ di più. Tipo sbattere il padre musulmano sul pavimento, dargli pugni e anfibiate, strappare la bambina urlante dalle sue braccia, continuare a dare calci in testa al padre con la bambina in braccio, buttare a terra la sorella, ammanettare la sorella dello squatter ed infine trascinare quest’ultimo come un cane rabbioso fino al van delle forze dell’ordine, dove sarà sicuramente trattato con tutte le garanzie procedurali che una grande democrazia come quella israeliana può offrire ai cittadini e, soprattutto, ai cittadini musulmani.

Per la polizia si è comunque trattato di “uso ragionevole della forza”, dato che, secondo loro, Sameer Kassem (il nome dello sfrattato trentaquattrenne) aveva minacciato di far saltare in aria la casa. Kassem non è esattamente d’accordo con una simile versione dei fatti, ed ha denunciato gli agenti per uso spropositato della forza. Il Jerusalem Post riporta così la notizia:

Sameer ha detto che lui e la sua famiglia sono senza casa dallo scorso maggio, quando sua madre, che lo aiutava economicamente, è morta e sono finiti i soldi per pagare l’affitto. Lui, sua moglie e i cinque figli si sono trasferiti nella casa sfitta di Salameh Street circa due settimane fa, quando qualcuno ha bruciato la tenda nella quale vivevano al parco Shtayim. Ha anche dichiarato che i suoi figli avevano difficoltà nel dormire in tenda […]. Stando a quanto dice Kassem, la polizia li ha informati martedì che nel pomeriggio sarebbero venuti degli agenti ad eseguire lo sfratto, e così lui ha cominciato a impacchettare le loro cose. Quando la polizia è arrivata, ha deciso di barricarsi in casa con i figli, nella speranza che la polizia desistesse e li lasciasse rimanere lì.

Sfratti come questo non sono isolati, ma si verificano quotidianamente. Il video è stato girato con un cellulare dall’attivista israeliano Haim Shwartzenberger. È esclusivamente grazie ad attivisti come lui che si sanno queste cose, che altrimenti rimarrebbero storie poliziottesche da spogliatoio post-lavoro, tra pacche sul culo, docce bollenti e glorificazione della violenza istituzionale.

Condividi

Drop the Hate / Commenti (1)

#1

Destrosio Al Magnesio
Rilasciato il 21.10.11

Eh gia’, vedere “The Iron Wall” per credere (http://en.wikipedia.org/wiki/Iron_Wall_%28film%29)

Fomenta la discussione

Tag permesse: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>