Fratello Sole, Sorella P2
Il rischio attentati. Le calamità naturali. L’accisa sulla benzina. Scientology. La recessione. L’immigrazione clandestina. Le tasse. L’emergenza stupri. Brunetta. Vivere è diventato impossibile, di questi tempi. La paura è ubiqua, si annida ovunque, può sbucare in ogni momento, sotto il letto, nel sonno, mentre il reattore di un aereo si sta per schiantare sul tetto di casa oppure dietro l’angolo di un vicolo, dove può sorprenderti nel buio un maniaco con indosso la maschera di Belpietro.
Lo Stato è incapace di fronteggiare tutte le sfide del presente e non è più in grado di mantere le promesse di ordine, sicurezza e felicità che garantiva 300 anni fa. Il tutto è aggravato dalla sempre più galoppante corruzione economica e dei costumi, dalla perdita dei valori morali, dalle chiese sempre più vuote, dalle èlite di merda, dalla musica dance anni ’90 e dal buffet slow food-free flow tagiskistano a 150m da casa tua. Quando c’era Lui, era tutta un’altra cosa.
Del resto, ogni volta che un’innovazione o un esperimento si rivela fallimentare, bisogna tornare a quello che funzionava prima. Il conservatore è colui che fa due passi indietro per poi fare un balzo in avanti. E così, dopo l’intossicazione alimentare dovuta a quel ristorante persiano che i tuoi amici definivano “non eccezionale, ma molto third world“, la scelta obbligata è una cena da 4571 kcal preparata dalla nonna. Dopo Michele Placido, Elio Petri. Dopo Barbara Montereale, Sasha Grey. E dopo le algide, matematiche e noiose frodi ai fondi comunitari, dopo il bipolarismo, dopo l’Ulivo mondiale ed il Partito di Plastica, serve una bella associazione per delinquere di stampo massonico/gelliano che ti catapulti direttamente nel caffè bevuto da Sindona, quello dal delizioso aroma di colonnelli infedeli, istituzioni corrotte, Grande Architetto e guanti bianchi.
Militari, politici, dirigenti ministeriali, direttori di banca, magistrati, professionisti, industriali e faccendieri. Una nuova rete di “personaggi appartenenti a tutti i settori che contano della vita pubblica e privata”. Con una copertura associativa di stampo massonico, che garantisce vantaggi “a tutti e a ciascuno”, attraverso “stretti legami di fratellanza e mutua assistenza”. E in cima alla piramide, lui: Licio Gelli, l’immarcescibile maestro venerabile della P2.
Mettiamoci nei panni di uno di 37 anni, con 10kg di troppo e una serie infinita di sogni spezzati. Era una giovane promessa, ora è tutto il giorno che viene umiliato dal suo capoufficio, ricevendo una media di 1,5 minacce al minuto di non rinnovo del contratto. Il rapporto con sua moglie non va più bene – anzi, non è mai andato. Lei è grassa, unta e depressa. Non scopa da otto mesi. Le rate del mutuo lo soffocano, il suo razzismo sta diventando sempre più incontrollabile. Aggiungiamoci pure la paura che salti in aria una centrale nucleare in Slovenia, che un nigeriano lo maledica per strada e che tutti i porno del mondo vengano proibiti e bruciati alla Fahrenheit 451. Come si fa ad andare avanti così?
Con un Esempio. Un Eroe. Un Modello. Il modello di un vecchio conservatore romantico, self made man, un poeta che tocca le corde dell’anima e quelle per impiccare banchieri sotto un ponte a Londra, uno che non si è mai arreso nella sua vita, Licio Gelli. Il Venerabile, meraviglioso campione della Tradizione, sopravvissuto alla filantropia piduista, alla bancarotta dell’Ambrosiano, al depistaggio sulla strage di Bologna, agli arresti domiciliari a Villa Wanda e a tante altre battaglie liberali.
Oggi, festeggiati i 90 anni, Gelli non è solo il custode di segreti di un passato che non passa. È il protagonista di nuovi intrighi. Riceve industriali. Tratta affari. Istruisce colonnelli. Offre appoggi. E fa da consigliere all’organizzatore di una nuova rete di “fratelli”.
Il rimosso che ritorna, Licio è riuscito a resuscitare quello che lui stesso ha incarnato per oltre mezzo secolo: il Sogno Italiano. L’ha fatto per i fratelli poveri, i meschini, i deboli, gli sfruttati, i repressi, per i fratelli che non ce la fanno. L’ha fatto per tutti noi. Grazie, Maestro.
Quando c’eri Tu i treni saltavano in orario.
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Drop the Hate / Commenti (4)
#3
ivo
ma il venerabile maestro, quello vero, non era andreotti?
PS: sara’ un caso ma anche lui supera i 90 – la mia teoria e’ che ambedue siano morti da anni e ora sono solo involucri esterni indossati da terrificanti scarafaggi alieni che si cibano di esseri umani
#4
#1
inaudita altera parte
senza di lui anche i terroristi non sono più quelli di una volta!!