Essi Tramano
Cos’è la vita, se non la ricerca costante di un senso approssimativo alla lotta quotidiana?
C’è chi che per dare un senso alla sua esistenza fa una dieta a base di Red Bull & infarti e chi cerca di tagliarsi le unghie con un cavatappi aspettando il giorno in cui “Libero” fornirà una notizia credibile. Tuttavia questa recherche si fa terribilmente complicata quando ci si sveglia la mattina e si trova Gianfranco Rotondi nello specchio del proprio bagno. E si, è proprio la tua faccia quella riflessa davanti a te. Non è quella di un altro, sono i tuoi indistinguibili tratti somatici, quelli di chi ha lanciato “Rifondazione democristiana” (all’avvincente grido di “siamo il vecchio che avanza”) e che ora è inspiegabilmente Ministro per l’attuazione del programma. Ormai è troppo tardi per rinnegarlo, e non puoi farci nulla: tu sei Gianfranco Rotondi.
E sai perfettamente che, giunti a questa irrefutabile verità, ci sono solo due cose che possono salvarti: il tuo peluche a forma di balenottera che accarezzi amorevolmente prima di addormentarti e la teoria del complotto.
Scrive Don Delillo in Libra:
Se ne siamo fuori, presumiamo che un complotto sia la perfetta attuazione di un piano. Uomini taciturni e senza nome, dal cuore disadorno. Un complotto è tutto quello che la vita normale non è. E’ il gioco segreto, gelido, sicuro, attento, per noi eternamente inaccessibile.
Se per lo scrittore americano il complotto inaccessibile è quello di JFK, Rotondi, più modestamente, non riesce a capire l’affaire Noemi-Papi. Troppe smentite, troppe giravolte, troppi punti oscuri. Tutto inizia quando Papi va alla festa dei 18 anni di Noemi. La notizia trapela e c’è molto scandalo. Noemi è contenta ma viene presa d’assedio dalla stampa e cancella addittura l’account da Facebookkake. Papi dice di aver conosciuto Elio perchè era l’autista di Craxi, ma non è vero. Veronica lascia Papi, dicendo che frequenta minorenni e non sta bene. Repubblica fa dieci domande a Papi ma Papi si infuria e non risponde. L’ecs fidanzato di Noemi dà la sua versione di come si sono svolte le cose, ma Elio non ci sta e annuncia querela, mentre Papi promette parole di fuoco in Parlamento, che non arrivano.
E’ il solito problema catalogabile sotto la dicitura “Gnocca Con Cui Il Presidente E’ Diventato Ricattabile” o c’è un mondo oscuro e sotterraneo che genera la propria rete di incoerenze e inquina con i suoi miasmi gossippari la purezza della dialettica democratica?
Rotondi non ha dubbi, e coraggiosamente punta il dito contro
un gruppo di intelligenza che si è dato l’obiettivo di indirizzare al premier un’accusa infamante e di fare in modo che a formularla fosse la moglie. Con il doppio obiettivo: renderla attendibile e dargli il massimo della pubblicità. Certamente il fine era far cadere il governo, non ho alcun dubbio in proposito. Il gruppo di intelligenza non ha sparato per ferire Berlusconi, ma per ucciderlo.
Dunque c’è in atto uno sporco piano per uccidere il Pres. del Cons. più popolare al mondo. E’ innegabile, tanto quanto il successo americano in Iraq, l’eterosessualità di George Micheal e il multiculturalismo della Lega. Molti hanno pensato alla solita stronzata detta da uno che metterebbe del thè freddo nella flebo scambiandolo per l’Emagel, ma la questione è seria. Dannatamente seria:
Non è una vicenda da sottovalutare. La accosto a tre casi: Montesi-Piccioni, Cossiga-Donat-Cattin e Leone-Cederna. In tutti e tre i casi si è saputo che i giornali e i giornalisti erano solo strumenti incolpevoli e inconsapevoli, quindi non sto attaccando Repubblica, la sto difendendo. La regia di questa operazione è nell’ombra e non riguarda né Repubblica né la sinistra italiana. Di questo ne sono convintissimo.
Resta da capire chi ha ordito questo complotto, da quale oscuro scompartimento d’intelligence sia stato partorito questo piano. Personalmente non escluderei la complicità delle toghe rosse, dei Coldplay e del gigante dei Marshmallows in Ghostbusters – ma sono sospetti sin troppo fondati. Quel che è certo è che la regia non è italiana. Il “gruppo di intelligenza” non è cosa nostra.
Ma io so. So e non ho le prove, e proprio per questo sono credibile – tanto quanto Rotondi. Io so chi tira le fila di questa operazione: si tratta di centrali deviate della CIA, dell’Mi6, del KGB, del servizio segreto italiano, di quello pakistano, di Chavez, di Castro, di Mourinho, dell’Economist, del Financial Times, di alcuni vescovi antagonisti, dei tifosi del Milan, dei giornalisti comunisti di Mediaset, di Saramago, dell’indietronica, dei Rettiliani e della miriade di nemici che Papi si è fatto in questi anni. Anzi, forse è stato lo stesso Papi ad organizzare queste trame per smascherare in anticipo la vera congiura sotterranea che si sarebbe rivelata, di lí a poco, in tutta la sua demoniaca geometricità.
Forse ci possono cascare tutti i protagonisti della vicenda, ma io no. Chi come me ha posseduto l’archivio segreto della Democrazia Cristiana si permette di parlare con un pizzico di professionalità in più.
Ognuno di noi, da questo momento in poi, ha il diritto di sentirsi indifeso e minacciato.
#1
la Volpe
eccellente!
alcuni momenti mi hanno fatto sganasciare, ma il meglio è:
“Ormai è troppo tardi per rinnegarlo, e non puoi farci nulla: tu sei Gianfranco Rotondi”
complimenti e buon lavoro!