Concetto Sul Volto Di Scilipoti
Le Vere Priorità Del Paese, n. di serie #291838129. Tra una protesta contro le banche, il signoraggio primario e secondario, l’inveramento, le scie chimiche, Equitalia, le amalgame dentali e i Poteri Forti Anti-Agopuntura Olistica, l’on. Scilipoti è un personaggio impegnatissimo. Ma oggi ha trovato il tempo per fare una fondamentale e urgente interrogazione parlamentare sul “concetto di Volto di Dio”, cioè lo spettacolo teatrale in programma la prossima settimana al teatro parenti di Milano. Vale la pena riportarne integralmente il testo1.
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Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia.
– Per sapere – premesso che:
Sta destando sconcerto nel mondo cattolico, il lavoro teatrale del regista e sceneggiatore italiano Romeo Castellucci dal titolo: “Sul concetto di Volto di Dio”, che é in programma a Milano, teatro Parenti, dal 24 al 28 gennaio,
Il lavoro, nelle intenzioni dell’ autore, é una riflessione sul volto di Dio sofferente. Ne esistono tre edizioni, della quali una con lancio finale di bombe e granate, da parte di bimbi, sul volto di Cristo, raffigurato da un dipinto di Antonello da Messina;
nella versione di Milano, non é previsto il lancio degli ordigni, ma di sostanza che rappresenta escrementi umani (feci) sul volto di Cristo;
già in Francia, dove l’ opera é stata presentata, le organizzazioni cattoliche hanno inscenato proteste;
anche a Milano, sono previste manifestazioni indignate da parte del popolo cattolico.
l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha emesso, domenica scorsa, un comunicato nel quale stigmatizza questa opera come contraria ai simboli religiosi;
nel frattempo il Comune di Milano, a mezzo dell’ Assessore alla cultura Boeri, ha difeso il regista esprimendo “vicinanza dell’amministrazione culturale”;
fra l’altro, la Questura di Milano ha imposto al movimento cattolico, “Militiia Christi”, di non manifestare per motivi di sicurezza davanti al Teatro;
altre organizzazioni cattoliche, ravvisano nell’ opera un reato, ossia violazione dell’ art. 404 del codice penale, come modificato dall’ art. 8 legge 24 febbraio 2006 che riporta quanto segue “… chiunque pubblicamente intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o destinate necessariamente all’esercizio del culto é punito con la reclusione sino a due anni”.
Se il Ministro non ritenga opportuno intervenire sulla vicenda e assumere iniziative urgenti per fermare questo spettacolo disgustoso e blasfemo.
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Se poi il Ministro non dovesse effettivamente intervenire, la soluzione potrebbe essere quella di mandare Sara Tommasi dentro il teatro – con un vestito in stoffa di bond della Tanzania, senza mutande e dopo aver trangugiato un bicchiere in cui i servizi segreti deviati hanno versato una dose di polveri psicotrope più robusta del solito.
- Giuro, non è una mia invenzione. [↩]
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