La Fiaba Della Spigola Estorta
C’era una volta, nel 1991, un contratto di sponsorizzazione tra una spigola imprenditrice, presidente di una squadra di pallacanestro, ed un potente polpo blu maculato palermitano, presidente di una società di raccolta pubblicitaria. La spigola disse: “Siamo molto interessati ad una sponsorizzazione, e desidereremmo ardentemente firmare il contratto!” Il polpo rispose che sì, avrebbero firmato il contratto e pagato la sponsorizzazione, ma che la spigola avrebbe restituito la metà dei soldi in nero. “Che cosa vuol dire in nero?” chiese meravigliata la spigola. “Cara spigola, il ‘nero’ – rispose protervio il Polpo – è un apostrofo tra le parole ‘evasione fiscale’ e ‘omertosa complicità per un vantaggio economico sottobanco reciproco’”. Non capendo quelle oscure parole, la spigola ingenuamente si rifiutò di versare illecitamente la somma.
Il polpo ordunque convocò la spigola nei suoi uffici di Milano. “Allora, signora spigola, ha deciso per quella faccenda?” “Certamente, dottor polpo, e non sono disposta a commettere atti contrari alla legge”. Il polpo si adirò furiosamente e minacciò velatamente la spigola: “Mi preme farle sapere, egregia spigola, che la nostra organizzazione ha uomini e mezzi per farle cambiare idea”. La spigola gentilmente declinò ancora l’offerta e poi malauguratamente si ammalò. Un bel giorno due barracuda del mandamento trapanese si recarono a fare visita alla spigola, costretta su un letto d’ospedale. “Complimenti, signora spigola, lei ha veramente una deliziosa magione!” “Grazie di cuore, gentili barracuda”. “E sua moglie, ah signora spigola, non ci faccia parlare di cotal squisito esemplare di Dicentrarchus labrax che rappresenta la sua consorte!” “Vi ringrazio ancora, gentiluomini. Ma posso sapere – domandò terrorizzata la spigola – qual buona corrente vi ha sospinto verso questi tristi e bianchi lidi?”
Uno dei due barracuda estrasse una pistola e la puntò alla tempia della spigola. “Una schiocchezza, davvero, non si preoccupi: al dottor polpo premeva solamente avvertirla che in caso di ulteriore resistenza al famigerato accordo 50 pulito/50 nero lui – ed era veramente affranto quando ci ha detto di riferirle quanto segue, ci creda – ecco, lui si vedrebbe costretto a trasformare le Vostre attività economiche in una Beirut di incendi e intimidazioni, e la Vostra famiglia incenerita da stupri e gambizzazioni”. Poi salutarono, sguaiati. La spigola, con un atto di profondo civismo, chiamò immantinente la gendarmeria per denunciare il polpo blu.
Ma nel frattempo gli anni passarono e passarono, e molte cose cambiarono nei fondali della politica. Il polpo maculato palermitano, infatti, era stato eletto in Parlamento grazie ai voti dei barracuda e dei loro associati, e quivi proficuamente si era dedicato ad una vasta gamma di reati, alle mostre dei vikinghi e ai falsi diari di dittatori del secolo scorso. Era davvero riuscito a sbloccare i codici dell’immunità! Il processo penale andava a rilento tra una condanna, un’assoluzione, una Cassazione, un rinvio alla Corte d’Appello, una derubricazione del capo d’accusa ed una prescrizione. Angosciata, la spigola si chiedeva sovente: “Riuscirò mai ad avere giustizia, io?”
E così si arrivò all’ennesimo giudizio. I tanto vituperati stoccafissi di Milano alfine decisero che il polpo e i barracuda dovevano essere mondati dalle infamanti accuse d’estorsione. “In nome del popolo italiano – declamò solenne lo stoccafisso – sancisco che il fatto non sussiste!” La spigola sbiancò. “ll quadro probatorio da noi acquisito – spiegò paternale lo stoccafisso alla spigola – non consente di considerare raggiunta l’evenienza, aldilà di ogni ragionevole dubbio, che la visita incriminata fosse finalizzata e idonea a incutere timore e a coartare la Vostra volontà per indurla all’ingiusto pagamento”. La spigola timidamente protestò: “Ma signor stoccafisso, mi hanno minacciato!” “Egregia sig.ra spigola – puntualizzò ieratico lo stoccaffisso – per noi tale visita ha solamente rappresentato un tentativo di interposizione mediatoria non ostile, volta ad aggarbare la vertenza insorta tra lei ed il dottor Polpo.” “Ma Vostro Onore, erano due barracuda, essi sono per natura ostili!” replicò la spigola. Lo stoccafisso si mise a ridere sonoramente, prese i Codici e li bruciò davanti alla spigola.
E la morale di questa favella è che se la mafia è un intermediario non ostile, allora Giovanni Brusca è un perfetto babysitter.
#1
Fede
Ottimo articolo! La chiusa è da applausi! :D